Privatizzazione dell'acqua, il governo ottiene la fiducia. Protestano i consumatori

Fonte
IGN

Privatizzazione dell'acqua,
il governo ottiene la fiducia.
Protestano i consumatori


18 novembre 2009

Roma - Approvato con 320 sì e 270 no il decreto legge Ronchi che prevede una serie di liberalizzazioni nei servizi pubblici. Le associazioni dei consumatori lanciano l'allarme: "Le bollette aumenteranno di oltre il 40%, pronti al referendum. Privatizzazione dell'acqua, il Governo pone la fiducia. La piazza organizza la protesta. (FORUM)

Roma, 18 nov. (Adnkronos/Ign) - Con 320 voti a favore il governo ha ottenuto la fiducia alla Camera sul decreto legge Ronchi che prevede una serie di liberalizzazioni nel settore dei servizi pubblici, tra le quali l'erogazione dell'acqua. Contro il governo hanno votato 270 deputati.

Dalla maggioranza, il responsabile nazionale Enti locali del Pdl, Giovanni Collino, assicura che "non ci sara' alcuna privatizzazione selvaggia, tanto meno dell'acqua la cui proprieta' viene inderogabilmente garantita nelle mani pubbliche''. ''La riforma dei servizi pubblici locali che include anche la liberalizzazione del settore idrico e' un provvedimento che va incontro alle esigenze dei cittadini e degli operatori, all'interno di una cornice normativa certa e con precisi paletti". ''Adesso - aggiunge l'esponente del Pdl - e' necessario concentrarsi subito sulla previsione di un'Authority che regoli e controlli il settore idrico, con particolare riferimento alla determinazione delle tariffe".

Protesta l'opposizione mentre le associazioni dei consumatori annunciano l'intenzione di ricorrere al referendum. Dal Pd il senatore Roberto Della Seta, capogruppo nella Commissione Ambiente, pu nta il dito contro la Lega. "E' indecente il doppio gioco che fanno sull'acqua: con Calderoli firma il decreto che obbliga alla privatizzazione dei servizi idrici. In Parlamento pero' fa finta di non essere d'accordo, con l'aggravante della fiducia sul decreto". "Etica pubblica - prosegue - vuol dire anche non prendere in giro i cittadini. E oggi i cittadini devono sapere che la Lega e' uno dei principali artefici di una norma che consegnera' il business dell'acqua a quattro o cinque multinazionali, impedendo ogni efficace controllo pubblico sui criteri d'uso, sul prezzo, sulla tutela di un bene comune come le risorse idriche".

Duro il giudizio delle associazioni dei consumatori. ''Troviamo del tutto inaccettabile ed improponibile la norma sulla privatizzazione del servizio idrico". Federconsumatori ed Adusbef sono gia' pronte a raccogliere le firme per un referendum abrogativo. Le autorizzazioni per l'installazione dei gazebo destinati alla raccolta sono gia' state preparate. ''Avvieremo tutte le misure in nostro potere per far si' che questa norma, che e' un vero e proprio insulto ai cittadini, non entri in vigore'', affermano in una nota i presidenti delle due associazioni Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. L'acqua, si sottolinea, ''e' un bene primario e vitale, che non puo' finire alla merce' di interessi privati''.

I consumatori temono in particolare per i rincari. Francesco Luongo, responsabile del del Movimento Difesa del Cittadino (Mdc) avverte: ''Ai costi dei vari carrozzoni pubblici e aziende municipalizzate si aggiungera' la necessita' dei profitti delle Spa con inevitabili conseguenze sulle tariffe e le bollette che aumenteranno di oltre il 40%, come già accaduto per la rete telefonica nazionale e per le autostrade".

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