Acqua razionata e dilaga il malcontento

Fonte




Duro intervento dell'opposizione di centro-sinistra
sulle difficoltà idriche che stanno facendo penare la Giunta Ciantia e i cittadini venegonesi

Acqua razionata e dilaga il malcontento



Venegono Superiore - Dilaga il malcontento a Venegono Superiore, uno dei comuni del Tradatese maggiormente in crisi per quanto riguarda la disponibilità d'acqua: dal mese di maggio l'acqua è razionata e nelle zone più fortunate arriva per circa 9 ore al giorno, mentre fino ad ora non hanno dato esito positivo le ricerche di nuovi pozzi cui attingere per rifornire l'acquedotto.

Su questa situazione si registra una dura presa di posizione di Venegono Democratica, che rappresenta in consiglio comunale l'opposizione di centro-sinistra, e che in un documento attacca la Giunta Ciantia accusandola di non saper gestire l'emergenza e di non assumersi le proprie responsabilità.

«Siamo ad agosto e per l’acqua di Venegono Superiore è sempre peggio - si legge nel documento di Venegono Democratica - Non solo perché l’acqua continua a essere razionata, ma soprattutto perché l’Amministrazione comunale brancola nel buio, non sa dare certezze ai cittadini, è sempre più isolata e arroccata nelle proprie incapacità. E come unica risposta distribuisce colpe a destra e a manca nel tentativo di sfuggire alle proprie, brucianti responsabilità. E le responsabilità sono, invece, molto evidenti. Che le riserve idriche di Venegono fossero in diminuzione drammatica è noto da tempo. Lo scorso anno, il tradizionale invito a cosumare poca acqua l’Amministrazione comunale l’ha affisso a maggio, cioè ben prima degli anni precedenti. Che quest’anno il problema si sarebbe aggravato ulteriormente era noto a tutti. Il dibattito sul riscaldamento del pianeta ha tenuto banco per mesi su giornali e tv. Quali provvedimenti ha preso l’Amministrazione? Ha scavato un pozzo che, costato quasi 100 mila euro ai cittadini, non ha mai gettato neppure una goccia d’acqua! Al punto che dopo due anni è stato richiuso. E per questo gravissimo errore nessuno è stato ritenuto responsabile. Ha tentato di cedere l’acqua all’Agesp di Busto, di fatto aprendo le porte alla privatizzazione, e comunque togliendo l’acqua di Venegono dal controllo dei venegonesi. Ha avviato la perforazione di un altro pozzo nella stessa zona di quello che non ha mai dato una goccia d’acqua. E fino ad oggi neppure da questo nuovo scavo arrivano notizie confortanti. Ha minacciato di sanzionare i cittadini che sprecano l’acqua ma fino ad oggi non si hanno notizie di seri provvedimenti in proposito. Sta favorendo consistenti nuovi insediamenti abitativi, cosa che aggraverà ulteriormente la già precaria situazione idrica e infine ha evitato di informare e confrontarsi con i cittadini».

Accuse che la Giunta Ciantia rispedisce al mittente: «Il problema c'è e la Giunta lo ha ben presente da alcuni anni- spiega il vicesindaco Luigia Adamoli - tanto è vero che abbiamo effettuato diversi interventi per capire le ragioni di questa carenza d'acqua, ad esempio effettuando una revisione e una ricerca completa di eventuali perditre su tutta la rete. Stiamo cercando un nuovo pozzo: si stanno effettuando ricerche con una delle migliori ditte del settore, abbiamo iniziato le trivellazioni e siamo a quota 100 metri di profondità, ma dovremo scendere ancora perchè a questa quota di acqua non ce n'è. Abbiamo razionato l'erogazione per garantire acqua a tutti, e c'è un'ordinanza che vieta 24 ore su 24 l'uso dell'acqua per annaffiare orti e giardini, per lavare le auto e per tutti gli usi diversi da quello umano. Non è vero che non si sta facendo nulla».

Si sperava che almeno nel mese di agosto, con la chiusura delle fabbriche, i livelli nei serbatoi risalissero, ma questo, a quanto pare, non sta accadendo e per tutta la stagione estiva l'acqua dai rubinetti venegonesi continuerà a scendere solo per nove ore al giorno: dalle 6 alle 9, dalle 11,30 alle 14,30 e dalle 18 alle 21,30.