Acqua, dobbiamo uscire dall’Ato

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Saronno



La Lega Nord presenta una mozione nel prossimo consiglio comunale di giovedì 30 marzo
«Acqua, dobbiamo uscire dall’Ato»



L'acqua è una risorsa che appartiene alle comunità locali. Non si può togliere agli Enti Locali la proprietà dell'acqua per conferirla obbligatoriamente ad un ente terzo. Questa non è una frase filosofica, ma norma di legge.
Nessuno può obbligare un Comune a conferire a terzi la proprietà delle reti idriche, degli impianti e delle altre dotazioni patrimoniali. Sono beni incedibili per legge.
Non si possono dare condizioni alla possibilità di far gestire la propria rete idrica "in house", né costringere un Ente Locale a indire una gara d'appalto per la gestione della rete stessa. Non si può dividere l'erogazione dalla gestione della rete idrica. Sono tutte cose illegittime perché vanno contro la legge nazionale.
L'acqua è gestita bene a livello comunale, quindi perché cambiare? Perché creare un carrozzone burocratico e irresponsabile, in cui i Comuni piccoli non avranno voce in capitolo, mentre i Comuni grandi spadroneggeranno? Fra i Comuni grandi non c'è certo Saronno, che non fa nemmeno parte del bacino idrografico della Provincia di Varese. Quale vantaggio potrebbe avere un gestore unico provinciale ad investire un'ingente quantità di denaro sul nostro piccolo territorio con lo scopo di collegare la nostra rete idrica del bacino idrografico comasco della Lura, con quello varesotto della Valle Olona? In futuro chi potrebbe garantire un'efficienza della nostra rete idrica pari all'attuale, se non il Comune stesso? Se non c'è acqua oggi i cittadini si vanno a lamentare dal Sindaco, che ne è il responsabile diretto. In futuro a chi ci potremo rivolgere? Al numero verde, magari sempre occupato, del consorzio provinciale acque? Chi ci risponderà si sentirà responsabile in prima persona della mancanza d'acqua, tanto quanto un Sindaco che vive in mezzo a noi?
Se la rete idrica viene controllata bene dal livello comunale è ingiusto che venga ceduta la proprietà a livello più elevato. Questo è un principio base del federalismo: si chiama sussidiarietà. Perché quindi voler togliere ai Comuni il diritto di scegliere a chi dare in gestione le proprie risorse idriche? La legge nazionale, da questo punto di vista, è più federalista di quella della Regione Lombardia.
La Regione inoltre non può ledere l'autonomia dei Comuni, costituzionalmente garantita, legiferando sulle loro competenze obbligandoli addirittura a cedere una proprietà incedibile.
La LR18/2006 sui servizi pubblici locali è contraria alla legge nazionale. C'è un ricorso in ballo e svariati pareri sfavorevoli da parte della Corte Costituzionale. Il Consorzio ATO per la gestione della rete idrica, che si basa proprio su questa Legge Regionale, è quindi contrario anch'esso alla legge. Al nostro Comune purtroppo sono state date indicazioni sbagliate: non c'è l'obbligo di conferire la proprietà della rete idrica ad un Consorzio. La proprietà è incedibile per legge. La nostra rete idrica è e rimane patrimonio della nostra comunità che se l'è pagata fino all'ultimo centesimo e guai a chi ce la tocca. La nostra gente, i nostri padri ed i nostri avi hanno investito i propri soldi per darci una rete acque efficiente.
Cederla ad un Consorzio Provinciale avrebbe come conseguenza una de-responsabilizzazione generale nella gestione della nostra rete acque che renderebbe inefficiente l'erogazione dell'acqua in Saronno.
Non possiamo permettere inoltre che un Consorzio decida il prezzo della nostra acqua. L'acqua, il diritto al suo accesso, le modalità con le quali vengono garantiti questi diritti e determinati i suoi costi e a chi sono a carico, è questione nazionale e costituzionale che riguarda l'eguaglianza
dei cittadini.
Nel prossimo consiglio comunale di giovedì 29 marzo, chiederemo di approvare una mozione urgente per rescindere l'adesione al Consorzio ATO. Ci aspettiamo che tutti, a prescindere dal proprio schieramento politico, votino a favore di questa mozione. Ci rivolgiamo soprattutto agli amministratori, che sempre devono avere in mente l'interesse ed il bene pubblico.
Approvare con urgenza la nostra mozione va inoltre nell'interesse dell'intero Consiglio Comunale, oltre che della Città, perché nessuno in futuro potrà sostenere di non aver saputo che la Legge Regionale fosse illegittima e forse anche incostituzionale. Chi dovesse votare contro si prenderà le proprie responsabilità davanti a tutti i cittadini.