L’ACQUA DEVE RIMANERE PUBBLICA

L’ACQUA DEVE RIMANERE PUBBLICA

22 - 01 - 2010

NOTA BENE AI LETTORI AQUILANI: E’ necessaria la firma sul modello cartaceo che sarà disponibile sabato a Strinella 88 dalle ore 15:30, nel quale trascrivere estremi del documento d’identità. Questo per presentare la petizione al Comune dell’Aquila.

AI LETTORI FUORI L’AQUILA: Firmate la petizione on line al link che vedete in Home Page. L’obiettivo è vicinissimo!

I comitati e le associazioni promotrici della campagna regionale “Salva l’acqua” hanno indetto per sabato 23 gennaio una giornata straordinaria di raccolta firme a sostegno delle delibere contro la privatizzazione dell’acqua presentate in molti comuni abruzzesi.

E’ infatti possibile, tramite la modifica dello statuto comunale, sancire il servizio idrico come servizio pubblico privo di rilevanza economica e in tal modo contrastare gli effetti del decreto Ronchi che favorisce i processi di privatizzazione.

A L’Aquila sabato 23 gennaio dalle 15e30 alle 18e30, presso il centro direzionale strinella 88, il Comitato acqua pubblica avvierà la raccolta firme a sostegno della delibera presentata al comune dell’Aquila.

Inoltre la raccolta firme continuerà per tutta la settimana successiva presso le sedi di associazioni, edifici pubblici, negozi che verranno segnalati ed aggiornati sul blog del comitato acqua pubblica http://www.facebook.com/l/b6aa5
http://comitatoacquapubblicalaquila.blogspot.com

Comitato acqua pubblica L’Aquila

segue il testo della petizione:

Al Sig. Sindaco del comune di L’Aquila

Al Sig. Vice Sindaco del comune di L’Aquila

Al Presidente del Consiglio Comunale di L’Aquila

PETIZIONE POPOLARE A SOSTEGNO DELLA DELIBERA DI MODIFICA DELLO STATUTO COMUNALE

I sottoscritti cittadini, premesso che:

* la gestione del servizio idrico integrato in Italia è attualmente normata dal famigerato Art. 23bis della Lg. 133/2008 che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società mediante il ricorso a gara, facendo largo forzatamente all’ingresso di privati;

* il recente Art. 15 del D.L. 135/2009 ¬ che ha modificato l’Art. 23bis ¬ muove passi ancor più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici, prevedendo l’affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%; la cessazione degli affidamenti “in house” a società totalmente pubblica, controllate dai comuni (in essere alla data del 22 agosto 2008) alla data del 31 dicembre 2011;

chiedono al Consiglio Comunale di approvare la delibera di modifica dello Statuto presentata dal consigliere comunale Enrico Perilli che propone di integrare lo Statuto Comunale con l’introduzione del seguente articolo: definizione dei servizi pubblici comunali privi di rilevanza economica.

Il Comune, visti gli articoli 1, 2, 3, 5, 43, 114, 118 della Costituzione, riconosce i servizi pubblici locali quali servizio idrico, servizio sanitario, igiene pubblica, servizi sociali, istruzione pubblica, tutela dei beni culturali e delle risorse ambientali e paesaggistiche e quant’altro riconoscerà il Consiglio Comunale, di preminente interesse generale.

Riconosce il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene pubblico.

Conferma il principio che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà; nonché il principio che in ambito pubblico devono essere mantenute la proprietà delle reti e la gestione del servizio idrico integrato.

Riconosce al servizio idrico integrato lo status di servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e senza fini di lucro, la cui gestione va attuata secondo gli artt. 31 e 114 del D. Lgs n.267/2000, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire il diritto universale all’acqua e pari dignità umana a tutti i cittadini.