Liberalizzazioni servizi locali

Liberalizzazioni servizi locali:
intesa unione-Governo in Senato

Roma, 18-01-2007

Accordo raggiunto in Senato tra Unione e governo sul Ddl per la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, dopo lo stop imposto dalla sinistra radicale in commissione Affari Costituzionali. Al termine di una riunione a palazzo Madama con i capigruppo dell'Unione, il ministro degli Affari regionali Linda Lanzillotta spiega: "Abbiamo trovato un accordo su un testo da noi proposto, pienamente coerente con l'impostazione del governo". Un accordo sui cui Lanzillotta dà "un giudizio molto positivo", e ora "d'intesa con il presidente di commissione e con il relatore delprovvedimento ripartirà l'esame in commissione, dove presenteremo degli emendamenti".
Anche la presidente dei senatori dell'Ulivo, Anna Finocchiaro, si dice "particolarmnete soddisfatta" dell'accordo. E un giudizio positivo della riunione arriva anche dal Prc e dai Verdi, che però vogliono ancora aspettare la presentazione del testo. E precisano: "Resta aperta la questione delle reti e della gestione del servizio idrico. Il programma dell'Unione - ricordano Russo Spena e Ripamonti - prevedeva espressamente che la proprietà delle reti e la gestione del servizio idrico debba restare pubblica". Su questo punto Lanzillotta ha preso l'impegno di portare la questione all'attenzione del governo: "Sarà il governo a decidere collegialmente".
Al termine della riunione in Senato, durata circa due ore, Lanzillotta spiega: "Abbiamo trovato un accordo su un testo da noi proposto, testo pienamente coerente con l'impostazione del governo e cioè distinguere le vere gestioni 'in house' escludendo che queste possano essere affidate a soggetti giuridici terzi, così come dice la giurisprudenza comunitaria. E per il resto si afferma che quando si affida a società pubbliche o private, il principio è la gara". Quanto alle possibili deroghe alla gara, prosegue Lanzillotta, "i Verdi hanno chiesto, e mi sembra opportuno, di specificare espressamente nella delega le fattispecie che giustificano la deroga, e non rinviarle ai decreti delegati". Lanzillotta assicura poi che "verranno estesi gli ammortizzatori sociali".
Discorso a parte per la questione acqua: "Rimane ferma - puntualizza il ministro - l'esclusione da questo Ddl. Il governo valuterà l'opportunità anche di intervenire perchè, in attesa che il Codice Ambientale definisca il regime di gestione dei servizi idrici, si possa evitare la precostituzione di situazioni che poi implicano l'impossibilità di una nuova disciplina". Un punto su cui Lanzillotta non ha espresso una posizione, spiegando che "si valuterà nell'ambito della collegialità del governo".
Verdi, Pdci e Rifondazione comunista, infatti, chiedono una "moratoria" dei processi di privatizzazione dei servizi idrici, già in stato avanzato in alcune regioni tra cui la Sicilia, la Lombardia, la Campania e la Toscana. "Una riunione positiva, si sono fatti dei buoni passi avanti - spiega Natale Ripamonti, vice presidente dei senatori Verdi-Pdci - ma resta aperto un problema rispetto al programma dell'Unione che prevede che la proprietà delle reti e la gestione del servizio idrico sia pubblica. Serve una modifica del Codice ambientale, ma ci sono passaggi che devono esseremeglio specificati anche nella delega".
Stesso discorso da Giovanni Russo Spena, presidente dei senatori del Prc: "La riunione è stata molto positiva, ma la partita non è ancora definitivamente chiusa. Noi chiediamo una moratoria dei processi di privatizzazione dell'acqua e proponiamo un emendamento per includere il tema già nella delega. In ogni caso, anche se il tema dovesse essere affrontato nel decreto ambientale, vi dovrà essere una moratoria per bloccare queste privatizzazioni. Non vogliamo che si arrivino a costituire interessi che poi è difficile andare a toccare". Sulle altre richieste del Prc, e cioè che i Comuni non fossero obbligati a mettere a gara i servizi, e l'estensione degli ammortizzatori sociali con il superamento del precariato, "si delineano emendamenti del governo per un accordo positivo", ma prima di dare il via libera "aspettiamo di vedere il testo".

Valerio Pieroni
Redazione Osservatorio delle ICT

COSTITUZIONE DELL’OSSERVATORIO VENEGONESE

COMUNICATO STAMPA
COSTITUZIONE
DELL’OSSERVATORIO VENEGONESE



In data 8 gennaio 2007 si è costituito a Venegono Superiore l’ ”Osservatorio Venegonese”, un comitato popolare apartitico, aperto alla partecipazione di tutti, il cui scopo è quello di dar voce alla coscienza critica sommersa fra i cittadini sulle problematiche presenti in Venegono Superiore.
Il comitato nasce sulla spinta della recente decisione da parte dell’Amministrazione comunale di affidare per 15 anni la gestione dell’acquedotto comunale e delle reti idriche alla società Agesp Spa di Busto Arsizio, come da convenzione stipulata dal comune di Venegono Superiore, iniziativa che si considera lesiva degli interessi dei cittadini.
Ad un’attenta analisi della convenzione, emergono, al di là dei problemi etici legati alla gestione del sistema acqua a una società per azioni, quindi a scopo di lucro, la non convenienza economica per il comune di Venegono, l’evidente squilibrio dei vantaggi a favore di Agesp Spa, il serio rischio per i venegonesi di vedere da un lato lievitare il costo del servizio (fino ad ora mantenuto nei limiti accettabili) e di rendere più distante e meno immediate le operazioni di manutenzione o la risoluzioni di possibili crisi idriche.
La prima esigenza del comitato è di rendere pubblici gli atti sulla questione dell’acqua che fino ad ora sono passati nel silenzio ufficiale e che proseguono in questa direzione; in particolare, richiamiamo l’attenzione dei cittadini di Venegono sul Consiglio Comunale dell’11 gennaio prossimo, in cui uno dei punti dell’ordine del giorno sarà la votazione della mozione presentata dall’opposizione sulla questione Agesp Spa per il ritiro della delibera relativa alla convenzione.
Il nostro obiettivo non si esaurisce però con la richiesta di ritiro della convenzione con Agesp Spa; l’Osservatorio si occuperà in maniera attiva della gestione futura dell’acqua da parte dell’ATO di Varese, organismo a cui anche il nostro Comune è obbligato ad aderire, in virtù della Legge Galli. Eserciterà ogni forma di pressione perché i nostri Amministratori, che avranno delega decisionale all’interno dell’ATO, si oppongano all’affidamento delle reti idriche a società private, a Spa o a organismi lontani ed estranei dai problemi del territorio.
L’acqua è e deve restare un bene pubblico e non deve costituire in nessun modo una fonte di guadagno per nessuno.
Per questo motivo riteniamo sia fondamentale un’azione d’informazione aperta a tutti e chiediamo che l’Amministrazione Comunale renda pubblico ogni atto e decisione su questa questione.
Al di là del “problema acqua”, il comitato nasce con l’intento di diventare un osservatorio popolare sulle problematiche del paese per cui la partecipazione è aperta a tutti i cittadini.