Acqua, il comune aderisca al referendum per mantenerla pubblica

Appello del “comitato acqua referendum del saronnese” che chiede: “Cosa succedere dopo le perdite di bilancio nella gestione dell’acquedotto?”
 
Saronno - «Muoversi subito per fare qualcosa che tuteli l’acqua come bene pubblico. Chiediamo anche all’amministrazione comunale e al sindaco Porro di aderire al referendum acqua». Parole del “comitato referendum acqua del saronnese” che chiede una chiara presa di posizione al comune di Saronno. La proposta è stata presentata dai responsabili del comitato: Roberto Guaglianone, Walter Porcelli, Mirko Giammella, Roberto Strada. Il Comitato Referendum Acqua del saronnese comprende tutti i comuni del saronnese: Saronno, Caronno, Origgio, Uboldo, Gerenzano e Cislago.
La prima uscita pubblica del Comitato referendum Acqua sarà sabato 5 febbraio dalle 15.00 alle 19.00 in concomitanza con l'iniziativa Nazionale, saremo presenti in Piazza Volontari del Sangue con un Gazebo. Inoltre Giovedì sera alle 21.15 presso la sede di Attac in viale Amendola ci sarà la prima riunione del comitato, aperta a tutti i cittadini o associazioni che vorranno aderire.  

«Vogliamo - spiegano i responsabili del comitato - tramite il referendum rendere nulle le conseguenze dell'attuale decreto Rochi e dell'attuale legge regionale, che di fatto, nelle loro applicazioni, impongono la privatizzazione dei servizi e "il tasso di profitto obbligatorio" (io investo nella rete distributiva e ho diritto ad una remunerazione che non può essere inferiore al 7%) , di fatto studi sulle conseguenze della privatizzazione dell'acqua portano a considerare che le attuali tariffe aumenteranno del 250, 300% rispetto alle attuali».  

«Ci domandiamo, che fine farà l'acqua del saronnese - proseguono dal comitato - Attualmente per esempio l'acqua di Saronno, Uboldo e Origgio è gestita da una società per azioni (di diritto privato)  Saronno Servizi SpA  che ha capitale interamente pubblico, con regole di funzionamento private, Che non è obbligata a rispondere del suo operato ai rappresentanti dei cittadini, cioè al Consiglio Comunale. Lo stesso vale per Caronno (Lura Ambiente SpA), Gerenzano (Sogeiva SpA) e Cislago (Seprio Servizi Srl),  pensate che il comune di Saronno ha ripianato, anche quest'anno, il bilancio in perdita di saronno Servizi Spa: oltre 300 mila euro, curiosamente corrispondenti al "buco" gestionale del servizio Idrico integrato, cioè la gestione dell'acqua dei tre comuni gestiti da Saronno Servizi. Ora il Decreto Ronchi impone la cessione ai privati del 40 % del capitale dela SpA a capitale pubblico, entro il 31.12.2011, la legge regionale approvata il 22 dicembre 2010 dalla maggioranza di Centriodestra, non solo impone la privatizzazione prevista dal decreto Ronchi, ma sottrae ai comuni la gestione dell'acqua, facendola affidare ai privati da una società non pubblica della Provincia».  

Dal comitato giungono quindi domande dirette al comune: «È legittimo chiedersi, in un quadro come questo,  che fine farà il nostro acquedotto? Automatico sarà l'aumento delle tariffe, la gestione del servizio sarà completamente fuori dal controllo pubblico e finalizzata ad un profitto (7% minimo) riconosciuto addirittura obbligatorio per legge.  Si può evitare tutto ciò? Occorre che il referendum che abrogha gli articoli della legge Ronchi vinca. Invitamo inoltre l'amministrazione di saronno e il Sindaco Porro a schierarsi apertamente per il referndum sostenendo la campagna referendaria ed aderendo alla rete nazionale degli enti locali per l'acqua pubblica, invitiamo inoltre l'amministrazione comunale ed il Sindaco Porro ad attuare ogni forma di pressione istituzionale possibile al fine di contrastare l'attuazione della Legge Regionale, anche in raccordo con le opposizioni in Consiglio Regionale, invitiamo il Sindaco a convocare prima possibile la Commissione Acqua appena costituita.