Fonte
Acqua, protesta a Montecitorio
contro le privatizzazioni
di Frida Roy
contro le privatizzazioni
di Frida Roy
12 novembre 2009
Politica Cittadini, associazioni, Verdi e Prc davanti alla Camera, dove arriva il decreto sull'affidamento ai privati della gestione delle risorse idriche e che sarà votato la prossima settimana: "Siamo pronti al referendum". Con le mani dipinte di blu, fischietti e sirene, per spingere i deputati a pronunciarsi contro la conversione in legge da parte della Camera del discusso decreto-legge 25 settembre 2009, n.135 appena approvato dal Senato
Piazza di Montecitorio piena, attivisti con le mani e i volti pitturati di blu, comitati territoriali con fischietti e campane: oggi è stata la giornata di protesta del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, Verdi, Rifondazione comunista, esponenti dell'Idv e rappresentanti della Regione Lazio, insieme ai cittadini, tutti contro un provvedimento giudicato "vergognoso".
Di fronte ai 630 Deputati, che si apprestano a votare l'art. 15 e la definitiva privatizzazione dell'acqua, sono state portate le ragioni dei 406.000 cittadini che già da due anni hanno depositato nello stesso Parlamento una legge d'iniziativa popolare per chiedere la ripubblicizzazione dell'oro blu.
"L'acqua è un diritto, non una merce", "Acqua pubblica" e "ACQUAle costo?", gli striscioni srotolati ed esposti davanti l'ingresso della Camera dei deputati. "Voi 360 deputati noi 406.000 cittadini", ammonisce uno striscione che ricorda agli eletti le oltre 400mila firme raccolte dalla rete di associazioni a sostegno della propria legge di iniziativa popolare per l'acqua pubblica. Al contrario, però, il testo all'esame della Camera prevede che entro il 2012 l'affidamento dei servizi pubblici locali, e in primo luogo dei servizi idrici, passi in mano "a imprenditori o società in qualunque forma costituite", quindi anche pubblico-private, ma sarà solo ai soggetti privati, che non potranno "avere una quota inferiore del 40%" delle società assegnatarie del servizio, che potranno essere affidati "i compiti operativi connessi alla gestione".
"Si sta definitivamente privatizzando l'acqua potabile in Italia - ha spiegato Paolo Carsetti, segretario del Forum - e quello che è un diritto diventa una merce da mettere sul mercato". Il timore è che, come già successo in diverse città italiane, in un momento in cui la crisi è sotto gli occhi di tutti le bollette vadano alle stelle a causa delle gestioni private. Una responsabilità pesante nei confronti dei cittadini più in difficoltà che questo Parlamento rischia di assumersi con troppa leggerezza.
Al termine della giornata, una delegazione del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, accompagnata dall' On. Scilipoti - relatore della legge d'iniziativa popolare - è stata ricevuta dalla Vice-Presidente della Camera, On. Rosi Bindi (Pd), alla quale sono state consegnate le oltre 40.000 firme raccolte in poco più di una settimana sull'appello per chiedere ai Deputati di non votare il famigerato art. 15, insieme ad una fondamentale richiesta di democrazia: che si sospenda l'approvazione di qualsiasi nuova normativa e che si apra un dibattito ampio e articolato, a partire dalla proposta di legge d'iniziativa popolare presentata dai movimenti per l'acqua.
La Vice-Presidente della Camera ha espresso la propria condivisione delle preoccupazioni e delle proposte espresse dalla delegazione del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.
La protesta dei movimenti per l'acqua continua con le tante iniziative in programma su tutto il territorio nazionale e attraverso l'e-mail bombing, ovvero la richiesta a tutte e tutti i cittadini di inviare, in questi giorni e prima del voto finale previsto per martedì 17, una e-mail a tutti i 630 Deputati con la richiesta di non votare l'art. 15 e di ascoltare le ragioni dei movimenti per l'acqua.