Prealpi Servizi leader nel ciclo integrato dell'acqua

caianiello_33_320x223"Prealpi Servizi lavora quotidianamente per l'ambiente. La gestione delle risorse idriche è un'attività fondamentale per garantire efficienza, qualità e continuità nel servizio ai cittadini. Noi siamo la sola azienda sul territorio provinciale ad occuparci del ciclo integrato dell'acqua e contiamo di poter mantenere e ampliare il nostro ruolo anche dopo l'entrata in vigore della nuova legge regionale, in via d'approvazione, che detterà le nuove regole per il settore".

Nino Caianiello, Amministratore Delegato di Prealpi Servizi, non ha dubbi sulle potenzialità della Società che dirige. Una società a capitale interamente pubblico e della quale sono Soci, tra gli altri, le ex municipalizzate di Varese, Busto Arsizio e Gallarate oltre alle Società ecologiche provinciali (ex Consorzi).

"Attualmente – spiega Caianiello – gestiamo 21 depuratori biologici per il trattamento delle acque di scarico civili e industriali. Tradotto in cifre, questo significa circa 100 milioni di metri cubi di reflui fognari trattati ogni anno dai quali eliminiamo oltre 50.000 tonnellate di sostanze inquinanti".

I comuni serviti dai depuratori affidati a Prealpi Servizi sono poco meno di un centinaio, per una popolazione di circa 600.000 persone. L'altro grande settore d'intervento della Società è quello degli acquedotti.

"Sì – continua Caianiello – la Provincia di Varese ci ha affidato gli acquedotti provinciali di Barza e dell'Arnona, che servono acqua "all'ingrosso" a 22 comuni, mentre siamo direttamente impegnati nella gestione del servizio di fornitura dell'acqua potabile in tre importanti realtà: Tradate, Gerenzano e Venegono Superiore".

In questi mesi si è a lungo discusso, anche in relazione alle nuove normative che stanno per essere varate e alle quali accennavamo all'inizio, di acqua pubblica o privata.

"Bisogna distinguere – dice l'Amministratore delegato di Prealpi Servizi - tra proprietà degli impianti e delle strutture, che è e resterà pubblica, e gestione. Nessun provvedimento legislativo, a livello comunitario, nazionale o regionale, ha mai messo in discussione che l'acqua, intesa anche come acquedotti e depuratori, è pubblica. La legge in via d'approvazione al Consiglio regionale della Lombardia prevede la possibilità di liberalizzazione delle gestioni, con l'intervento di privati, ma non esclude anche altre scelte. La cosa più importante – conclude Caianiello - è che ci sia una certezza normativa, per permettere di effettuare i necessari investimenti d'ammodernamento delle reti di distribuzione e degli impianti di trattamento, e un adeguamento delle tariffe (in Italia tra le più basse d'Europa) ormai ferme da più di dieci anni".