Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua

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Laudato si', mi Signore,
per sor'Acqua




Padre Alex Zanotelli ha detto : “Lasciateci almeno l’aria e l’acqua”. Lassù qualcuno lo ha ascoltato.
La legge che nazionalizza l’acqua è stata approvata mercoledì alla Camera in uno strano silenzio. Quando scadranno i diritti delle municipalizzate l’acqua tornerà sotto il controllo dei Comuni, delle Province e delle Regioni. In un subemendamento al disegno di legge Bersani è riportato: “ La titolazione delle concessioni di derivazione delle acque pubbliche è assegnata a enti pubblici”. Semplice, chiaro! Le società di capitali private e quotate in borsa fuori dalle balle. La pioggia non darà più stock option e dividendi. E tornerà sotto il controllo dei cittadini.
Il subemendamento è merito di due deputati verdi: Angelo Bonelli e Giuseppe Trepiccione. Dopo la Camera c’è però il Senato. E la legge potrebbe essere cambiata, bocciata, adulterata.
Il blog è qui per questo: per fare la lista dei buoni e dei cattivi. Un piccolo promemoria per le prossime elezioni.
Il blog riporterà nomi e voto dei senatori e, se il caso, un estratto dei loro interventi sull’acqua.
Io sono fiducioso, credo che voteranno all’unanimità per restituire l’acqua agli italiani. Ma non vorrei che qualcuno, per pura amicizia sia chiaro, voglia favorire le società concessionarie. Agli amici non si può dire di no...
L’acqua è un diritto, non è tollerabile che produca profitti.
Ma l’amministrazione pubblica è un colabrodo. Ottimo punto. Chiariamo di chi sono le responsabilità. Identifichiamo i dipendenti e tappiamo i buchi degli acquedotti.
E’ il solito discorso dell’inversione di causa e effetto che produce incapaci pubblici e speculatori privati.
Nessuno tocchi l’acqua o divento Caino.

CONCESSIONI PUBBLICHE: SORGONO PROBLEMI

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Numerose le lamentele dei cittadini: sei mesi per avere un allacciamento. Nella rete della burocrazia anche la piscina comunale che dovrebbe aprire tra due settimane
Il gas non arriva, il comune: «Ci teniamo la rete»
Comune contro Enel Gas: "riscatteremo la rete"


12-06-2007

Tradate - Famiglie senza gas per settimane. Tempi di attesa per l’allacciamento che arrivano a sei mesi. Impossibilità di parlare con qualcuno di Enel gas se non attraverso un call center che lascia in attesa anche per un’ora. E quindi l’idea di un sindaco esasperato dalle lamentele dei cittadini: riscattare la rete del gas e farla diventare di proprietà comunale.
È intenzionato ad attuare la proposta Stefano Candiani dopo le numerose lamentele giunte in comune in questi giorni di famiglie in attesa da mesi dell’allacciamento. Ma non sono solo i cittadini a rimanere imbrigliati nella lunga trafila di Enel Gas, anche il Comune di Tradate vi è caduto: oltre alla farmacia comunale di via Rossini che è da due anni in attesa del contatore, l’apertura dell’attesa piscina comunale prevista per il 30 giugno sembra essere a rischio: «Abbiamo fatto la richiesta diversi mesi fa – spiega Candiani -, ma a due settimane dall’apertura non sappiano ancora nulla dell’allacciamento».
E così i casi di diverse famiglie a cui per cavilli burocratici è stato staccato l’allacciamento: «Fanno in fretta a staccare il servizio – spiegano le famiglie – ma per riattivarlo ci vogliono mesi e noi facciamo la doccia con l’acqua fredda». Oppure altre famiglie che cambiano casa e ci vogliono ben sei mesi per ottenere l’allacciamento: «Ho fatto la richiesta sei mesi fa – spiega un cittadino in Comune per lamentarsi -. E ho passato più tempo al telefono, in attesa di parlare con qualcuno, che ad avere risposte». Il numero di telefono di Enel gas è un call center a potenza che gestisce le chiamate di tutta Italia, sia di richieste di allacciamento, sia di lamentele.
«Stiamo avendo più persone che si lamentano del gas che quelle che protestano per le buche nelle strade – ironizza il primo cittadino che attende ancora risposte da parte di Enel Gas -. Siamo stufi e l’unica soluzione è proprio quella del riscatto della rete, anche con l’intervento degli avvocati. Non è più possibile tollerare una situazione del genere. Abbiamo già dato mandato per uno studio sulla situazione: l’obiettivo è che il Comune diventi proprietario della rete e poi che appalti la distribuzione a una società esterna. Ora diciamo basta, ci muoveremo in questa direzione».
«È vero abbiamo avuto dei problemi con un adeguamento normativo – spiegano dall’ufficio stampa nazionale di Enel Gas -. Più precisamente con la delibera nr.87 che prevede un maggior controllo per la sicurezza degli impianti. Noi dobbiamo dare all’esterno il controllo per la richiesta delle certificazioni e finchè non ci arriva la risposta non possiamo dare l’autorizzazione. La delibera è entrata in vigore ad aprile del 2007 e tutti i casi da allora hanno subito dei rallentamenti».
Sui tempi di attesa del call center, che vanno da 30 minuti a un’ora l’ufficio stampa spiega «che è un problema generalizzato di tutti i call center, cercheremo di migliorare». Mentre riguardo ai temi di attesa per ottenere l’allacciamento, che sono in media di circa 6 mesi, da Enel gas rispondono che «fondamentalmente è una situazione normale».