ACQUA DI FINE ANNO

Fonte
www.marioagostinelli.it


ACQUA DI FINE ANNO
di Mario Agostinelli
Capogruppo RC in Consiglio Regionale Lombardia



17/12/2007


ACQUA DI FINE ANNO. LAVORI IN CORSO: DAI MOVIMENTI, AI TERRITORI, AI COMUNI, AL CONSIGLIO REGIONALE

Il 2007 si è caratterizzato per una grande ed estesa presa di coscienza dell’intera polazione italiana sul problema della proprietà e gestione pubblica dell’acqua. 500.000 firme per la legge popolare e una grande manifestazione nazionale il primo di Dicembre a Roma hanno accompagnato centinaia di assemblee nei comuni della Lombardia e un referendum popolare contro la legge 18 della giunta Formigoni che privatizza il servizio. Nel frattempo, Rifondazione Comunista ha dato una intensa e ferma battaglia nel Consiglio Regionale per cambiare gli orientamenti privatistici e commerciali che il centrodestra vuole imporre per il governo del servizio idrico. Dopo l’impugnativa da parte del Governo Prodi della legge 18 della Lombardia, deve ripartire una iniziativa ancora più sostenuta e, possibilmente, ancora più unitaria per concludere una battaglia decisiva e anticipatrice per il riconoscimento dei beni comuni anche nella nostra regione.

Proprio per allargare il consenso a questa battaglia, diamo qui di seguito alcuni ragguagli sui consumi, lo stato degli acquedotti, la qualità della risorsa, lo scontro tra maggioranza e opposizione.

LA SITUAZIONE DEI CONSUMI E DELLE RETI IDRICHE LOMBARDE

Nonostante i 55.000 km di tubazioni degli acquedotti, secondo una indagine Istat, nel 2001 le famiglie lombarde che lamentavano discontinuità nell’erogazione erano pari al 7,9% (contro una media nazionale del 16,3, ma considerando che la crescita di carenza d’acqua in Lombardia si è molto evidenziata solo negli ultimi 6 anni). Inoltre si stimano perdite medie alle reti del 27%, con punte oltre il 40% molto frequenti fuori dell’area milanese.

Benché la copertura delle reti fognarie (35.000 km) sia pressoché totale, con una popolazione residente servita per circa il 90%, solamente il 50-60% delle reti risulta collegato ad un impianto di depurazione.

Le perdite delle reti fognarie, responsabili di estese situazioni di degrado della falda, sono difficilmente stimabili, ma sono molto elevate e da mettere in relazione con l’età, lo stato di manutenzione e l’adeguatezza ai carichi crescenti di reflui urbani.

Per quanto riguarda gli impianti di depurazione – circa 1275 nella regione - solamente il 40% è dotato di fasi di trattamento appropriato e ben l’80% necessita di adeguamento.

Il bilancio idrico regionale è negativo ed i consumi di acqua sono in costante aumento:

  • i volumi di acqua concessa in regione Lombardia ammontano ad oltre 130 miliardi di metri cubi all’anno – cioè maggiori di 5 volte l’afflusso meteorico che è stimato in 27 miliardi di metri cubi all’anno
  • le concessioni riguardano prevalentemente gli usi agricoli e produttivi, ed in particolare: i prelievi per la produzione di energia idroelettrica ammontano al 67% del totale, l’irrigazione al 23% e l’industria al 7% mentre per scopo civile si usa il 2-3% della risorsa;
  • al netto dell’acqua utilizzata a scopi idroelettrici, l’uso preponderante è quello irriguo, 81%, seguito da: civile potabile 8%; industriale 5%; civile non potabile 3%; piscicoltura 3%;
  • le fonti di approvvigionamento interessano per il 93% le acque superficiali e per il restante 7% le acque sotterranee (pozzi e sorgenti);
  • i settori maggiormente idrovori, irriguo e industriale, impegnano in prevalenza acque superficiali, mentre il comparto civile è coperto per l’84% da pozzi;
  • il consumo medio giornaliero procapite in Lombardia è di 358,3 litri di acqua, nettamente superiore alla media nazionale di 286 l/ab/.

UN FUTURO COMPROMESSO E MOLTO PROBLEMATICO


la disponibilità quantitativa di risorsa idrica è sempre minore:

  • la fascia alpina ha costituito storicamente la zona più piovosa d’Italia (come emerge dal confronto delle precipitazioni medie nazionali dal 1961 al 1990) ma, dal 1990 ad oggi, i climatologi hanno verificato una inversione di tendenza con una netta diminuzione dei quantitativi di pioggia e dei relativi afflussi nella pianura padana
  • contestualmente si è verificato un aumento delle temperature medie che a sua volta ha determinato: da un lato il ritiro dei ghiacciai; dall’altro, l’anticipazione dello sviluppo della vegetazione e quindi della stagione irrigua per il comparto agronomico
  • la qualità dell’acqua dei corpi idrici superficiali, nella maggior parte dei casi, è classificata come pessima, scadente o sufficiente; in pochi casi i fiumi e i laghi si trovano nello stato ecologico definito “buono” e mai in quello di “ottimo”:
  • le acque sotterranee in Lombardia sono la principale fonte di approvvigionamento per scopo potabile ma, in generale, non sono mai buone le caratteristiche del primo acquifero, interessato da inquinamenti legati sia all’attività industriale ed agricola, sia a quella civile a causa del cattivo funzionamento del sistema fognario. I fitofarmaci (in particolare i diserbanti) sono la principale causa di contaminazione nelle falde sottostanti le zone agricole ed i composti organoalogenati (in particolare solventi clorurati) nelle aree più industrializzate.

COSA FA FORMIGONI? E QUANTE BUGIE DALL’ASSESSORE BUSCEMI!

Come al solito, anche per l’acqua la Giunta si è preoccupata degli interessi privati e, così, è stata imposta la notissima legge 18, quella che ne privatizza l’erogazione e sottrae ai comuni la titolarietà sulle modalità del servizio. Una legge impugnata dal Governo Nazionale per illegittimità e contrastata ora dai comuni lombardi che ne chiedono l’abolizione per referendum.

Ma nel frattempo:

  • nella legge n°222 del 29 novembre 2007 è stato introdotto dal Senato un articolo che vieta nuovi affidamenti del servizio idrico integrato fino all'emanazione delle disposizioni del decreto Lanzillotta (che sancirà il carattere pubblico di tutto il servizio idrico) e, in ogni caso, entro e non oltre Dicembre 2008.
  • entro Febbraio 2008 si attende il pronunciamento della Corte Costituzionale per l’incostituzionalità di alcune parti della legge regionale;
  • il Ministro Lanzillotta ha risposto ad una interrogazione presentata da alcuni Senatori lombardi esprimendo un parere negativo sull’obbligatorietà di gara per l’erogazione del servizio e su altri aspetti della legge lombarda propugnata dall’assessore Buscemi come la migliore d’Italia!
  • A oggi 117 Comuni hanno approvato nei Consigli comunali la proposta di referendum per l’abrogazione delle disposizioni della l.r. 26/03 così come modificata dalla l.r. 18/06.

Intanto, incredibilmente, la Giunta nell’assestamento al Bilancio 2007 ha operato un taglio di oltre 22 milioni di €uro per gli ATO per la realizzazione di opere necessarie ai servizi idrici!

GLI O.d.G. PRESENTATI IN CONSIGLIO REGIONALE DA RIFONDAZIONE COMUNISTA

In occasione della discussione del bilancio per il 2008 RC presenta tre ordini del giorno sulla questione dell’acqua per chiedere:

  1. la promozione e la realizzazione di azioni concrete e significative finalizzate alla riduzione dei prelievi idrici e dei consumi in tutti i settori, ma soprattutto in quelli produttivi e agricoli
  2. di prevedere sistemi di monitoraggio e di verifica dell’efficacia delle azioni intraprese al fine di ridurre i consumi idrici.
  3. di intraprendere le azioni necessarie a conseguire le prescrizioni indicate nella direttiva 2000/60/CE
  4. di realizzare gli investimenti necessari alla realizzazione delle reti e degli impianti del ciclo idrico integrato così come richiesto dalle Autorità d’Ambito
  5. di attuare la promozione e la realizzazione di azioni finalizzate alla riduzione dei prelievi idrici e dei consumi in tutti i settori, ma soprattutto in quelli produttivi e agricoli
  6. di incrementare i contributi da erogare alle Autorità d’Ambito affinché vengano realizzate le opere necessarie a migliorare la qualità del servizio reso agli utenti nonché lo stato qualitativo dei corpi idrici superficiali e sotterranei
  7. di finanziare le azioni necessarie a conseguire le prescrizioni indicate nella direttiva 2000/60/CE
  8. di adeguare la l.r. 26/03 così come modificata dalla l.r. 18/06 alla normativa comunitaria e nazionale, al fine di garantire il governo, la gestione e l’erogazione in mano totalmente pubblica del servizio idrico integrato.
Il 2008 si aprirà probabilmente con l’ammissibilità del referendum Regionale, con l’esecutività del decreto Lanzillotta, con la rimessa in discussione della legge lombarda N° 18. E, allora, Buon Anno Nuovo, amici dell’acqua!!

Sicurezza: Tradate è sulla strada giusta

Fonte
La Provincia

Sicurezza: Tradate è sulla strada giusta
Assegnato al Comune il «Volante d'oro 2007» per l'attenzione dimostrata contro gli incidenti L'associazione vittime: «Varesina sicura grazie alle rotonde». Bacchettate Busto e Venegono Superiore
di Alessandro Madron


7- 11- 2007


TRADATE - A Tradate le strade sono sicure e l'associazione "Familiari vittime per una strada che non c'è" promuove l'amministrazione comunale con il "Volante d'oro". Il riconoscimento istituito dall'associazione che si batte contro gli incidenti, è stato consegnato ieri mattina al sindaco Stefano Candiani davanti ad un gruppo di alunni delle scuole medie, in occasione dell'inaugurazione della mostra fotografica che raccoglie e racconta tutte le situazioni di pericolo che sono in agguato in Provincia. Si tratta di una mostra itinerarite che, dopo Tradate, proseguirà il suo tour provinciale.
«Quest'anno abbiamo pensato di dare un voto alle amministrazioni - spiega il presidente dell'associazione Ernesto Restelli - così abbiamo ideato il Volante d'oro. Abbiamo scelto Tradate perché qui abbiamo trovato sempre degli amministratori pronti ad ascoltarci, qui le nostre proposte sono state messe in pratica o, quantomeno, discusse. Perché Tradate è stato il primo comune ad accendere i semafori anche di notte e perché prima di questa amministrazione comunale la Varesina era un cimitero, con proposte sono un morto ogni 80 metri. Oggi la Varesina è più si cura anche grazie alle sei rotonde che rallentano il traffico e lo rendono più sicuro». L'associazione non ha consegnato il volante nero: «Non abbiamo potuto farlo - continua Restelli -, perché il nostro legale ce lo ha sconsigliato. Comunque le nostre critiche non sono segrete. Anzi. Sono qui da vedere in fotografia. Ad esempio quando l'anno scorso abbiamo chiesto un incontro con il sindaco di Venegono Superiore non ci è stato concesso. Avremmo volentieri detto la nostra opinione sullo stato della via Cesare Battisti».
Restelli ha poi tirato le orecchie anche al comune di Busto Arsizio, reo di non fare abbastanza per contrastare la proliferazione selvaggia dei cartelli pubblicitari: «Rappresentano un pericolo, distraggono, coprono la visuale. Sono pericolosi. Anche in questo il comune di Tradate ha dimostrato che si può vincere. A maggior ragione dovrebbe farlo una realtà come Busto, dove però non sembra esserci interesse ad ascoltare le nostre proposte». Il premio è stato ritirato dal sindaco Candiani: «Per noi è uno stimolo a fare meglio».




Nella cassetta delle lettere

Abbiamo trovato nella cassetta delle lettere questo volantino, che molto probabilmente avrete ricevuto anche voi.
Ritenuto giusto pubblicarlo in quanto documento indirizzato ai Venegonesi e distribuito nella loro cassetta delle lettere.

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Venegono Superiore 01 dicembre 07

Dal consiglio comunale ultimo 29 novembre
OK assessore Manna!
Il 2006 è stata un’annata eccezionale
per l’acquedotto
Venegonese
Questo aumenta i dubbi e i sospetti
per la gestione dell’anno 2007


Cerchiamo però di sottolineare le cose certe emerse, quelle che hanno precluso un servizio ottimale per tutti i venegonesi e quali costi maggiorati per la comunità venegonese

Un pozzo che dava 2 lt./secondo, sufficiente al fabbisogno di oltre 500 persone,
ci è costato € 180.000,00 + € 10.000,00 per la sua chiusura
Per la crisi idrica “ solo in alcune zone del paese”, ci siamo allacciati all’acquedotto provinciale, che continua a fornirci, 2 lt./secondo, come il pozzo chiuso.
Naturalmente l’acquedotto provinciale ci presenterà il conto

Quanto verrà a costare ai venegonese questo errore?

La mancanza di regolare pulizia e manutenzione dei serbatoi del Mirabello, ci ha portato altresì ad effettuare un intervento straordinario che è certamente costato di più di una manutenzione ordinaria.
Il clima di sospetto e incapacità ha richiesto l’intervento di tecnici di una ditta esterna, quanto ci costerà tutto questo assessore Manna?
Quanto ci costerà questa annata eccezionale dell’acquedotto, che sarà sicuramente ricordata molto più della precedente?
Quanto denaro sarebbe potuto essere usato in modo diverso e più utile?

Lo sa assessore che in qualsiasi paese”sano”, di questo mondo, lei sarebbe
Licenziato!


Gruppo di venegonese presenti in consiglio comunale

40’000 persone in piazza per l’acqua pubblica


Grande Manifestazione nazionale:
40’000 persone in piazza per l’acqua pubblica


Oggi il popolo dell’acqua - e non solo - scenderà in piazza a Roma

Oggi il popolo dell’acqua - e non solo - scenderà in piazza a Roma. Per "ripubblicizzare l’acqua e difendere i beni comuni", come recita l’appello di convocazione del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua. Per le decine di migliaia di persone che parteciperanno sarà l’occasione di conoscere un movimento inedito, capace nell’arco di un biennio di far divenire l’acqua e i beni comuni una vertenza nazionale, e di incidere sull’agenda politica istituzionale.

Sarà l’occasione per conoscere le migliaia di famiglie di Aprilia (Lt), Nola (Ce) e Leonforte (En), che da anni si oppongono alla privatizzazione dell’acqua, autoriducendosi le bollette; le comunità del Rio Fergia in Umbria, di Agrigento in Sicilia e di Rionero in Vulture in Basilicata, che si battono contro l’espropriazione di acqua a favore delle multinazionali dell’imbottigliamento; i lavoratori di Pubbliacqua Spa di Firenze, di Acque Spa di Pisa, e di Abbanoa Spa in Sardegna che lottano per l’acqua pubblica, un servizio di qualità e un lavoro dignitoso e stabile.

O, ancora, i sindaci lombardi e siciliani, che, assieme a quelli piemontesi e pugliesi, hanno compreso come la messa sul mercato dell’acqua e dei beni comuni azzeri il loro ruolo e, con esso, la democrazia municipale. Insieme a loro - e a molte altre comunità territoriali in lotta contro la privatizzazione dell’acqua- ci saranno le associazioni di movimento e di cittadini, diverse organizzazioni sindacali di categoria confederali e di base, parrocchie e centri sociali, le associazioni ambientaliste e i partiti della sinistra che hanno appoggiato la campagna per l’acqua.

Sarà una bella manifestazione, una nuova tappa dopo la straordinaria campagna per l’acqua, che ha permesso, nel luglio scorso, di consegnare oltre 400.mila firme in calce ad una legge d’iniziativa popolare per la totale ripubblicizzazione dell’acqua.

Sarà una manifestazione festosa e popolare, di una molteplicità di saperi e di idiomi che hanno saputo coniugare il forte e diffuso radicamento territoriale con la capacità di connettere le diverse lotte in una piattaforma nazionale e generale, per chiedere l’immediata approvazione della legge d’iniziativa popolare, un provvedimento di moratoria su tutti gli affidamenti nuovi e in corso a Spa a qualsiasi titolo, misure nella legge finanziaria in favore del risparmio idrico in industria ed agricoltura, e un fondo nazionale per il riammodernamento degli impianti e delle reti idriche.

Un movimento che ha saputo mettere in campo una forte capacità di resistenza alle politiche liberiste di privatizzazione e, nel contempo, una forte capacità di proposta e di soluzioni praticabili nell’interesse della collettività.

Un movimento che ha saputo praticare una vera autonomia, tenendo la barra sull’obiettivo della ripubblicizzazione totale dell’acqua e permettendo l’aggregazione di una pluralità di culture, esperienze e realtà, che ne fanno un’esperienza inedita e feconda.. Una manifestazione nazionale per la ripubblicizzazione dell’acqua, dunque. Ma non solo.

Perchè l’acqua, bene comune e diritto umano universale, è anche un paradigma di una ben più estesa esigenza: quella di rifondare la democrazia, a partire dai beni comuni naturali e sociali, dalla lotta per la loro sottrazione al mercato, dalla proposta per una loro nuova gestione pubblica e partecipata dai lavoratori e dalle comunità locali. Per questo, la manifestazione di oggi vuol anche essere lo spazio pubblico delle tante vertenze in difesa dei beni comuni e del territorio, della salute e dei diritti sociali, contro le privatizzazioni e le esternalizzazioni dei servizi pubblici, il proliferare di grandi opere e centrali termoelettriche, impianti e servitù militari, che hanno l’unico obiettivo di riprodurre un insostenibile modello di produzione e di consumi e di annichilire la democrazia.

Di questo parleranno le decine di migliaia di donne e uomini che oggi scenderanno in piazza.

Avendo chiaro, nelle loro menti e nei loro cuori, che qualsiasi idea di trasformazione della politica da qui dovrà necessariamente partire. O semplicemente non sarà.

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

Rassegna stampa

Rassegna fotografica a cura del Comitato di Nola

Video:


Speciale manifestazione 1 dicembre a cura di Agenzia Multimediale Italiana.

Video
a cura di www.liblab.it.

Video a cura di Comunicalo.it

Video a cura Pollinokombat (Comitato di Rotonda - PZ)