Un rubinetto di risparmi

Fonte


Un rubinetto di risparmi

14/02/2008

Pesanti pacchi da portare in casa, una spesa annuale di circa 300 euro. La famiglia Spendobene fa i conti con l'acqua minerale che tutti in famiglia bevono in abbondanza e scopre che quella potabile che arriva direttamente a casa ha la stessa qualità. E costa cifre molto ma molto più basse

by MiaEconomia®

Che fatica i pacchi di acqua minerale. Già, perché prima di berla il buon Spendobene deve prendere la sua auto, andare al supermercato, fare la spesa, poi la fila per tornare a casa e, infine, la faticaccia di portare le bottiglie a casa. E meno male che c'è l'ascensore.

Un po' per pigrizia, un po' per curiosità, la signora Spendobene decide un bel giorno di capirci qualcosa, magari c'è una soluzione alternativa, magari può trovare qualcuno che faccia la consegna a domicilio delle casse di acqua. E invece, girando su Internet, scopre che per qualche misterioso motivo gli Italiani sono i maggiori consumatori al mondo di acqua minerale, ne bevono più di 190 litri a testa ogni anno, quasi il doppio degli altri europei, e alimentano un giro di affari da 3,2 miliardi di euro.

E non c'è scampo, nel nostro paese il 98% delle persone fanno uso acqua in bottiglia. A quel punto la signora Spendobene accantona la ricerca della consegna a domicilio e inizia a concentrarsi su ben altro. Legge che l'Italia è ricchissima di acqua, che le nostre acque del rubinetto sono, nella stragrande maggioranza dei casi, molto pulite e molto controllate. Per fare un esempio, l'acqua del rubinetto di Venezia passa attraverso 4.400 analisi. Già, il rubinetto! Non ci aveva mai pensato.

LETTERA INVIATA A TUTTE LE SEDI UNESCO DEL MONDO

LETTERA INVIATA A TUTTE LE SEDI
UNESCO DEL MONDO

AVENDO CREATO QUESTO COMITATO E CREDENDO FERMAMENTE IN QUELLO CHE FACCIO, COMPROMETTENDO LA MIA STESSA VITA PRIVATA,VI INVIO NOSTRA LETTERA INVIATA ALL'UNESCO E CERTO DELLA VOSTRA SENSIBILITA' AL PROBLEMA, SAREI FELICISSIMO DI UN VOSTRO APPROFONDIMENTO IN TAL SENSO, GUALDO TADINO EX CITTA' DELLE ACQUE (COME TANTE ALTRE REALTA' IN TUTTA ITALIA) NON PUO' CEDERSI COSI AD UN PROFITTO DI POCHI CONTRO L'INTERESSE DI TUTTI. CORDIALMENTE VI SALUTO.
ALESSANDRO BRUNETTI


comitatoproacqua@libero.it


all’attenzione di: Unesco


Oggetto: sollecitazione per emergenza idrica Comune di Gualdo Tadino

Vi inviamo la presente per significare quanto di seguito.
Il Comitato Pro Acqua Gualdo, è un’associazione di cittadini che si batte per la tutela della risorsa acqua.
Gualdo Tadino è una cittadina che è sita in Umbria nella Provincia di Perugia, dove vi erano importanti sorgenti, dalle quali proveniva l’acqua che alimentava buona parte dei fiumi della regione Umbria, e tutta la città.
Abbiamo appreso che la città di Perugia capoluogo della Regione Umbria, è divenuta centro di importanza internazionale per la salvaguardia dell’acqua dell’intero pianeta essendo attualmente sede del Segretariato del World Water Assessment Programme (WWAP).
Grazie a tale investitura della città di Perugia, la Regione Umbria ha assunto un ruolo prezioso di baluardo per la difesa del bene comune acqua.
Perugia è stata scelta in quanto ha riscosso la fiducia dell’Unesco e del Ministero dell’Ambiente, nonostante molte città italiane ed estere ambissero a divenire sede del WWAP.
Primo compito di chi si impegna a promuovere la cultura dell’acqua e la tutela di tale elemento, in quanto primaria fonte di vita; non può non tenere nel dovuto conto gli usi che ne vengono fatti, ed in particolare il fatto che c’è chi lo vuole utilizzare ai soli fini del profitto.
Il Comitato pro Acqua Gualdo, vuole porgere alla Vostra attenzione il fatto che nella Regione Umbria vi sono svariate vertenze inerenti al problema acqua.
In particolare nel territorio del Comune di Gualdo Tadino si sta verificando una crisi idrica di preoccupante portata, non piove più come nel passato e le precipitazioni nevose si sono azzerate, è sufficiente la semplice consultazione dei dati pubblicati dall’Arpa sulla sezione ambiente del proprio sito (www.arpa.it), dal quale si evince in maniera inequivocabile che le sorgenti sono ormai a livelli minimi, pari allo zero.
Nonostante ciò le società di imbottigliamento che vi sono nel nostro territorio continuano ad operare indisturbate, anzi le competenti autorità amministrative provvedono ad allargare le concessioni minerarie per consentire l’aumento della portata degli emungimenti dell’acqua, ed a concedere ulteriori permessi di ricerca da ultimo ne sono esempi la Determina Dirgenziale n.1990/2003, e la n.1654/2006 etc. etc…
Oltre al nostro Comitato, da quasi un ventennio si batte per la difesa dell’acqua nel comprensorio anche il Comitato in Difesa del Rio Fergia, il quale di recente ha proposto ricorso al Tar Umbria per chiedere la revoca della Determina Dirigenziale 4860 del 25/05/2007 della Regione Umbria, rilegata ad una societa’ che agli atti sembra essere collegata ad una nota azienda di imbottigliamento sita nel nostro comune, si consentirebbe un ulteriore e pesante sfruttamento industriale dell’unico bacino che alimenta il territorio del Comune di Gualdo Tadino, i suoi fiumi e le sorgenti.
Ricordiamo che i ricorsi proposti sono supportati dalla relazione tecnica del luminare Prof. Luigi Tulipano in quale insegna all’Area di Geologia Applicata dell’Università la Sapienza di Roma che dimostra, i gravi danni che si stanno apportando al predetto bacino idrico, ed al territorio.
Le politiche poste in atto secondo noi sono scellerate e senza senso.
Oltretutto c’è da ricordare che è stato dichiarato lo stato di emergenza a partire dal mese di giugno 2007 dal Governo Italiano anche per i nostri territori.
Non paghi di questo i nostri amministratori ci dicono che tutto va bene, e che la crisi idrica riguarda solo i cittadini, mentre i prelievi industriali fatti a scopo commerciale non influiscono sulla crisi stessa, e che problemi dipendono solo dalle inefficienze del servizio idrico cittadino, data la sua vetustà.
Da ultimo data la gravità della situazione, la società di gestione del servizio idrico Umbra Acque Spa, per cercare di affrontare la predetta emergenza, ed in qualche modo di rimpinguare una delle sorgenti di smistamento che alimentano l’acquedotto del Comune di Gualdo Tadino, ha provveduto ad effettuare attraverso autobotti trasferimenti di acqua dalla vicina città di Gubbio (196 trasferimenti).
Nella Regione dell’Umbria, dove viene ospitato il Segretariato Generale del WWAP, gli organismi amministrativi e di governo da un lato si pongono l’obbiettivo di sviluppare un uso sostenibile dell’acqua attraverso strategie a livello regionale, nazionale e locale con equo accesso al bene acqua stesso, dall’altro adottano politiche, autorizzano e dispongono provvedimenti che hanno gli effetti di procurare ingenti danni ambientali ed alle risorse idriche del nostro territorio.
Di fatto la politica attuale è quella di continuare ad effettuare la escavazione di nuovi pozzi perché e necessario andare a reperire l’acqua sempre più in profondità, dato che le acque superficiali sono praticamente esaurite.
Così l’acqua non affiora più ed il primo evidente effetto è che le portate dei fiumi sono del tutto inconsistenti, con le conseguenze che si possono ben immaginare.
Bacini naturali che si sono formati in migliaia di anni, oggi sono stati ridotti a poco più di un colabrodo, nel perseguimento di un interesse di mercato, ripetiamo un profitto di pochi contro l’interesse di tutti, Questo sempre secondo noi è un atteggiamento intollerabile ed incosciente.
Il Comitato Pro Acqua Gualdo, nato in conseguenza della crisi idrica nel nostro territorio, e per fronteggiare la stessa, e nell’intento di tutelare il bene acqua, si è trovato a lottare anche avverso i provvedimenti della pubblica amministrazione che dovrebbe essere la prima istituzione ad avere cura del bene dei cittadini.
Siamo certi che una simile situazione meriti la Vostra attenzione e che non possa essere ignorata in nessun paese del mondo, a maggior ragione nella Regione Umbria che è appena divenuta paladina della difesa dei diritti dell’intero pianeta in materia di acqua.
Come comitato cittadino, alla luce di questa contraddittoria situazione, chiediamo alla Vostra istituzione supporto per il raggiungimento del comune obbiettivo di tutela e cura del bene acqua, quale diritto primario dell’uomo.
Nel ringraziarvi per l’attenzione prestataci il Comitato Pro Acqua Gualdo invia.

Distinti Saluti.

IL CONSIGLIO DIRETTIVO
COMITATO PRO ACQUA GUALDO
GUALDO TADINO 10/12/2007

Aspem, offerta ufficiale di Linea Group

Secondo voi...
l'amministrazione comunale,
le oppozioni cosa ne pensano ?

Stiamo all'erta

Fonte


Aspem, offerta ufficiale di Linea Group

La multiutility che raggruppa le ex municipalizzate del sud Lombardia,
Cremona, Crema, Pavia, Rovato e Lodi ha fatto l'offerta all'azienda varesina


5 Febbraio 2008

Varese - Linea Group, la multiutility che riunisce le ex municipalizzate del sud Lombardia, Cremona, Crema, Pavia, Rovato e Lodi, adesso punta su Varese.
L'operazione dovrebbe essere completata entro la prima metà dell'anno. Già trapelata durante l'assemblea del 31 gennaio, l'ipotesi di un ulteriore allargamento è stata confermata con l'offerta ufficiale. La risposta da Varese è attesa entro marzo.
L'Obiettivo della holding è consolidare la presenza sul mercato nazionale e acquisire dimensione e massa critica.
La crescita è continuata anche quest'anno con l'ingresso, il primo gennaio, della ex municipalizzata di Crema. Nei mesi scorsi, il Gruppo Aspem era stato al centro di diverse ipotesi: dalla cessione del 40% del pacchetto azionario a una cordata composta da Acsm Como, Bas Bergamo e Agesp Busto Arsizio all'aggregazione in Prealpi Servizi, la società formata dalle ex municipalizzate di Varese, Busto Arsizio e Gallarate.
L'ingresso del nuovo partner nella holding avverrebbe con uno scambio azionario. Nel 2006 Linea Group ha prodotto ricavi per 485 milioni di euro, con un margine operativo lordo di 55 milioni. Gli abitanti dei Comuni serviti sono piu' di un milionee 1.100 i dipendenti.

Elezioni RSU Agesp SpA

Fonte

Elezioni RSU Agesp SpA
Si impone Cgil davanti a SdL,
che contesta i meccanismi di attribuzione dei rappresentanti

Giovedi 7 Febbraio 2008

Busto Arsizio - Lunedì 4 febbraio si sono svolte le elezioni delle RSU (rappresentanze sindacali unitarie) dei dipendenti di Agesp S.p.A. settore acqua e gas.
Si è imposta Cgil con 28 voti di lista, seguita a 26 voti da SdL, presente per la prima volta, e che ha avuto il singolo candidato più votato; più indietro Cisl che ha raccolto 10 preferenze.
SdL parla di "ottimo risultato" ma contesta i meccanismi per la formazione delle Rsu, condizionati da un accordo per cui la organizzazioni sindacali firmatarie di contratto nazionale possono usufruire di un "bonus" del 33%: "è come se in una corsa di cento metri alcuni atleti partono 33 metri più avanti..." Un sistema che SdL bolla come "assolutamente anticostituzionale e antidemocratico" e da abolire, ricordando che nel settore del pubblico impiego, ad esempio, non viene applicato.

Acqua, via libera al referendum chiesto dai sindaci lombardi

Secondo voi...
l'amministrazione comunale,
le oppozioni cosa ne pensano ?

Stiamo all'erta

Fonte


Acqua, via libera al referendum
chiesto dai sindaci lombardi

Lo ha deciso il Consiglio regionale della Lombardia con 34 voti favorevoli

5 Febbraio 2008

Milano -Con 34 voti favorevoli e 25 astensioni, il Consiglio regionale si è espresso per l’ammissibilità del referendum abrogativo di alcuni aspetti della legge relativi alla gestione ed erogazione del servizio idrico.

Il referendum era stato chiesto da 132 Comuni, tra i quali anche sei varesini: Daverio, Buguggiate, Casale Litta, Laveno, Cremenaga e Fagnano Olona. A proposito degli aspetti normativi che sono stati posti in discussione, come ha ricordato l’Assessore Alle Reti e Servizi di pubblica utilità, Massimo Buscemi , è in corso un costruttivo confronto fra la Giunta regionale e il Comitato promotore che ci si augura possa dar corso ad un soluzione condivisa.

“La giunta regionale – ha dichiarato Buscemi- ha predisposto un progetto di legge che risolve almeno tre dei quesiti posti dai Sindaci. Bisogna che sia chiaro inoltre – ha detto l’Assessore – che l’acqua è e resta una risorsa pubblica, di proprietà dei cittadini”.


ACQUA: CADE L’OSTRUZIONISMO DELLA MAGGIORANZA

Fonte
www.marioagostinelli.it



ACQUA: CADE L’OSTRUZIONISMO DELLA MAGGIORANZA, AMMESSO IL REFERENDUM
UNA BELLA GIORNATA PER I MOVIMENTI, I CITTADINI DEMOCRATICI E - PERCHE’ NO…. - PER LA BATTAGLIA DEL GRUPPO PRC IN CONSIGLIO REGIONALE
di Mario Agostinelli

07/02/2008


In una seduta di Consiglio incredibilmente interrotta per la partecipazione del centrodestra - lo stesso che, nei giorni della loro scomparsa, non aveva sentito il bisogno di modificare l’ordine del giorno per un minuto di silenzio in onore di Enzo Biagi o di Arrigo Boldrini - alla messa commemorativa della mamma di Berlusconi, la maggioranza ha finalmente deciso di discutere e votare l’ammissibilità del referendum sull’acqua promosso da 132 consigli comunali.

Con 34 voti a favore - molti più dei consiglieri di minoranza - e solo 25 astensioni - molte meno di quelle chieste dalla Giunta in appoggio alle sue riserve politiche - è passata la posizione da noi sostenuta a fianco dei Sindaci e dei movimenti che martedì scorso hanno manifestato davanti al Pirellone.

E’ una vittoria democratica che pone fine a un rimpallo contro le regole e che riattiva il significato determinante della partecipazione dal basso. Una vittoria certo non regalata, ma strappata dall’unità e dalla caparbietà degli amministratori, sostenuti con forza da tutta l’Unione e in particolare da Rifondazione Comunista.

E così ora si apre una fase di discussione di merito: l’obiettivo è cambiare una legge che privatizza l’erogazione di un bene vitale e che sottopone la questione dell’acqua a una logica commerciale.

Il rapporto tra i movimenti sul territorio e le rappresentanze istituzionali a livello comunale e regionale ha ottenuto un risultato insperato. E’ una linea a cui ci vogliamo attenere per battere le destre anche nella fase elettorale che si sta avviando.

Nella abituale sottovalutazione dei media su una vicenda che ha impegnato duramente il Consiglio e coinvolto un gran numero di amministrazioni comunali e cittadini attivi, vogliamo segnalare il bell’articolo su Liberazione di Ivan Mazzacani, riportato qui di seguito



Lombardia, via libera al referendum
per impedire che l'acqua diventi una merce

di Ivan Mazzacani


Milano - La campagna e la mobilitazione a tutela dell'acqua pubblica ha registrato un nuovo successo. Il consiglio Regionale della Lombardia ha riconosciuto ieri la costituzionalità, e quindi l'ammissibilità, del referendum promosso da 132 comuni per abrogare parte della legge regionale 18/2006 che, caso unico in Italia, impone la gara per l'erogazione dei servizi idrici, aprendo di fatto ai privati. Dal punto di vista della prassi istituzionale può essere letto come un atto dovuto e scontato ma per la politica il fatto è rilevante e degno di cronaca. Prima di tutto perché è successo in Lombardia dove, in nome o a discapito dell'eccellenza, la giunta di centro destra promuove da tempo l'ingresso dei privati in diversi settori, un tempo prerogativa del pubblico, come sanità e istruzione. In secondo luogo tale processo rischia, ancora oggi, di coinvolgere un bene universale come l'acqua. La maggioranza di centro destra in consiglio regionale inoltre si è spaccata, offrendo al Referendum un risultato che può sorprendere: 34 voti a favore, ovvero più di quelli riconducibili ai consiglieri di opposizione, a fronte di 25 astensioni, molte meno di quelle chieste dalla giunta in appoggio alle sue riserve politiche, e nessun voto contrario.
Il successo registrato ieri è dovuto innanzitutto alla mobilitazione "dal basso" che l'anno scorso ha portato a raccogliere oltre 400mila firme per la legge di iniziativa popolare e che ha sollecitato il governo Prodi ad approvare la moratoria sui processi di privatizzazione dell'acqua; ma anche alla capacità di alcuni settori della politica di capitalizzare e fare proprie le richieste del movimento. I sindaci promotori del referendum e partiti come Rifondazione, in primis, che non nascondono la soddisfazione per il lavoro svolto fino ad oggi. «Il nostro ordine del giorno metteva in discussione l'operato della giunta anche dal punto di vista giuridico - dice il consigliere del Prc in Regione Mario Agostinelli - e li ha convinti a non esporsi a una campagna che li avrebbe travolti. Che ci sia una profonda riserva politica alla loro marcia indietro - aggiunge - lo dimostra il fatto che la Giunta ha invitato i suoi ad astenersi». A monte del risultato ottenuto Agostinelli vede un modello di condotta che la Sinistra dovrebbe replicare, perché vincente, e che sintetizza in pochi punti: il rapporto diretto coi movimenti, la forza di rompere criteri burocratici calati dall'alto, minare le pure alleanze di potere e sostenere, senza compromessi, una linea ferma capace di unire territorio e istituzioni. A giocare un ruolo non secondario è la capacità di attrarre consensi trasversali di un tema come quello dell'acqua: è successo alla manifestazione nazionale del 10 marzo scorso a Palermo, analogo il caso lombardo con settori della Lega Nord, qualcuno vocifera anche di Forza Italia, allineati sulle stesse rivendicazioni del centro sinistra. La partita sull'acqua in Lombardia è però tutt'altro che chiusa e non è detto che il referendum si svolga nel 2009 come da calendario. La giunta regionale sta cercando di correre ai ripari con un disegno di legge che avrebbe il fine, non dichiarato, di rompere il fronte finora compatto dei sindaci. In questo senso andrebbero anche le parole dell'assessore regionale ai servizi Massimo Buscemi che in apertura di consiglio ha parlato di un incontro con i sindaci, concluso, a detta sua, con «un'intesa totale sui contenuti».
A sentire i diretti interessati le cose non sono andate così: «Stiamo studiando il Ddl - dice l'assessore alle politiche ambientali di Cologno Monzese Giovanni Cocciro - non possiamo entrare ancora nel merito e non potremo farlo neppure domani (oggi per chi legge, n.d.r.) in commissione ambiente». Tra i sindaci c'è inoltre chi si spinge oltre al referendum e chiede un coinvolgimento dei singoli Comuni nella gestione dell'acqua maggiore rispetto a quanto previsto dalla legge Galli, che fa riferimento agli ambiti territoriali ottimali, grossomodo alle Province. «Il rischio è che anche i grandi consorzi, benché pubblici, seguano logiche del profitto» dice Alex Domenighini, uno dei 12 sindaci della Val Camonica promotori del Referendum. Dove porterà la partita sull'acqua è dunque ancora oggetto di dibattito. Da ieri è però lecito pensare che, almeno in Lombardia, la privatizzazione avrà vita più difficile.

Occorre ritrovarsi, unirsi, rompere gli indugi, rilanciare dal basso la speranza e il cambiamento.

Anagrafe, la Lega Nord presenta una mozione

Fonte


Anagrafe, la Lega Nord presenta una mozione
Chiede di emanare una pubblica ordinanza tuteli i cittadini, favorisca il rispetto delle norme di pubblica sicurezza e in materia di igiene sanitaria, garantendo una corretta gestione del registro della popolazione residente

2 Febbraio 2008
Riceviamo e pubblichiamo

Venegono Superiore - Questa mattina, 2 febbraio 2008, la Lega Nord Venegono ha presentato al Sindaco del Comune di Venegono Superiore una mozione relativa alla ATTUAZIONE DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE GENERALI IN MATERIA DI ISCRIZIONE NEL REGISTRO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE E DISPOSIZIONI CONGIUNTE IN MATERIA IGIENICO SANITARIA E DI PUBBLICA SICUREZZA come già in precedenza fatto dal movimento, in altri comuni, dopo l’ordinanza del Sindaco di Cittadella.
Con la predetta ordinanza si chiede al Sindaco e la Giunta del Comune di Venegono Superiore, in applicazione della disciplina legislativa generale, che regola l’iscrizione anagrafica nel registro della popolazione residente e delle norme di attuazione della direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio dello Stato Italiano, di emanare una pubblica ordinanza o un provvedimento che tuteli i cittadini, favorisca il rispetto delle norme di pubblica sicurezza e in materia di igiene sanitaria, garantendo una corretta gestione del registro della popolazione residente.
La mozione è stata presentata dal consigliere Avv. Francesca Brianza e dal Segretario di sezione Ambrogio Crespi davanti al Sindaco e due consiglieri di maggioranza che hanno favorevolmente accolto il contenuto della mozione.

Il segretario di sezione Ambrogio Crespi