Le reti dell'acua in Lombardia rimangono pubbliche

Fonte


Segnalato da Valerio


Dopo un anno di serrate trattative, finalmente il centro-sinistra insieme al comitato dei sindaci referendari ha raggiunto un'importante vittoria sulla questione dell'acqua.
Il Progetto di legge 291 di modifica della legge 26/2003 sul servizio idrico integrato, è stato infatti emendato accogliendo tutte le richieste dei sindaci fatte proprie dall'opposizione in Consiglio regionale. La Commissione Ambiente l'ha quindi votato in modo unanime, con il consenso di Pd, Prc, Sinistra Democratica e Verdi.
L'approvazione del Progetto di legge 291, che deve ora passare al vaglio del Consiglio regionale, va incontro alle ragioni che avevano spinto 154 comuni lombardi a raccogliere le firme per indire un referendum abrogativo regionale.
Oggi, a un testo inizialmente inaccettabile, la Giunta regionale ha presentato quattro emendamenti che recepiscono in pieno le istanze dell'opposizione e dei sindaci. E così, da un lato si vanno a sanare i principi di incostituzionalità della legge 26/03, dall'altro si risponde ai quesiti referendari.
Nello specifico, è stato reso possibile per i Comuni scegliere la gestione diretta (in house) del servizio di erogazione dell'acqua, eventualità precedentemente esclusa dalle leggi regionali in vigore e dalle successive modifiche.
Finirà quindi in soffitta il punto più contestato del Pdl, e cioè l’obbligo di mettere a gara la gestione del servizio, aprendo in questo modo la strada a una gestione privata per legge. In tutta Italia, fatto salvo che la proprietà di reti e acquedotti rimane sempre pubblica, ogni ente può scegliere se affidare il servizio a un privato, tramite gara o tenerlo per sè, ovvero “in house”.

Nel Progetto di legge licenziato in Regione Lombardia è stato affermato il principio secondo cui le reti e gli impianti di distribuzione devono rimanere di proprietà interamente pubblica .
La commissione ambiente del Pirellone ha votato le prime modifiche alla legge regionale, che di fatto rimuovono ogni obbligo a favore dei privati. Il bello, è che sono tutti d’accordo, dopo anni di incertezze legislative politiche.
Il Sindaco del comune di Daverio Alberto TOGNOLA alla notizia ha così dichiarato: ...."è più vicina la possibilità per Varese e provincia di una gestione pubblica del ciclo integrato dell'acqua. Se a questo aggiungiamo la volontà espressa dal presidente della Provincia Galli, eletto ieri all'unanimità presidente dell'AATO, di mantenere la gestione e l'erogazione del servizio idrico integrato pubbliche (in house), possiamo essere molto ottimisti!"
Aggiungiamo che occorre essere molto attenti all'evoluzione del problema acqua poichè gli interessi che si muovono sull'argomento sono enormi e in tempi non sospetti avevamo già denunciato le speculazioni che si stavano preparando all'interno delle aziende municipalizzate nei comuni della Provincia di Varese.