DISARMIAMO LA PACE, RICONVERTIAMO I TERRITORI - Alex Zanotelli

incontro
con Alex Zanotelli

DISARMIAMO LA PACE,
RICONVERTIAMO I TERRITORI

ore 16.00 presso l'oratorio
Stanislao a Fagnano Olona

in preparazione della
marcia della pace del 12 maggio

Acqua per tutti

Fonte
ATTAC
Acqua per tutti
Traduzione a cura di Cinzia Vidali
25/3/2007

La Giornata mondiale dell’acqua, giovedì 22 marzo, ha ancora una volta messo in rilievo una situazione inquietante: oltre un miliardo di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile, e 2.6 miliardi non dispongono del più elementare sistema di depurazione.
In futuro, il riscaldamento climatico non farà che aggravare la situazione.

Non tutti i continenti soffrono alla stessa maniera. In effetti, il 60% degli abitanti del pianeta vive in Asia, che possiede soltanto un terzo delle riserve d’acqua, mentre l’America del sud dispone di un quarto delle riserve mondiali, pur avendo soltanto il 6% della popolazione globale. I Paesi ricchi se la cavano meglio di tutti. Anche se sono costituiti da regioni aride, essi possono ricorrere al dissalaggio e al riciclaggio dell’acqua, soluzioni troppo costose per i paesi più esposti alla penuria.

Sprechi e inquinamento aggravano il fenomeno. L’agricoltura assorbe il 70% dell’acqua dolce consumata sul pianeta. Una percentuale compresa tra il 20 e il 60% dell’acqua destinata all’irrigazione evapora prima di giungere a destinazione. E occorrono tra i 1000 e i 2000 litri d’acqua per produrre un chilo di frumento (tra i 13000 e i 15000 litri per ottenere un chilo di carne di manzo).

È necessario fare economia. Inoltre bisogna fare qualcosa contro l’inquinamento d’origine agricola, che costituisce una grave minaccia per le risorse idriche.
Spesso ruscelli e fiumi servono come fogne e scarichi. Evacuare le acque usate e sottoporle a trattamento prima di reimmetterle nell’ambiente è necessario al fine di proteggere la salute delle popolazioni e preservare una duratura fonte d’acqua potabile. Sfortunatamente, la percentuale di acque trattate oggi si aggira sul 10% scarso in Africa, sul 14% in America latina e sul 25% in Asia. Contro il 66% dell’Europa e il 90% dell’America del Nord.

Costruire delle reti idriche e dei depuratori richiede mezzi, ma soprattutto una volontà politica. Alcuni Stati sono pi’ avanzati in tal senso. In Cina e in India, le popolazioni oggi sono servite meglio di quanto non lo fossero un tempo. In compenso, in Africa la gestione centralizzata dell’acqua, la debolezza delle strutture amministrative e la corruzione frenano qualunque progresso. Questi ostacoli non favoriscono la collaborazione tra le autorità publiche e le imprese private, che in un tale contesto sono restie ad investire.

La cosa peggiore sarebbe darsi per vinti. È quello che ha detto giovedì Jacques Diouf, il direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) : "In quanto comunità mondiale, noi abbiamo i mezzi per migliorare grandemente la gestione delle nostre risorse idriche." Se le "giornate mondiali" come quella dell’acqua hanno un pregio, è proprio quello di ricordare che - in questo campo come in altri - la fatalità non esiste.

Acqua: i sindaci chiedono la collaborazione dei cittadini

Fonte



Nei comuni del Tradatese la situazione è
sotto controllo quasi ovunque, ma l'attenzione resta altissima

Acqua: i sindaci chiedono
la collaborazione dei cittadini



Provincia - L'allarme siccità non coglie certo di sorpresa i sindaci del Tradatese che già da mesi guardano con crescente preoccupazione alla pressoché totale assenza di pioggia. La situazione della zona, al momento, segnala pochi casi di crisi, ma anche chi ancora non ha problemi sa che il rischio dei rubinetti asciutti è dietro l'angolo e sta facendo opera di sensibilizzazione sulla cittadinanza perché si abitui a considerare l'acqua una risorsa preziosa e non più illimitata.

Nessun problema per il momento a Vedano Olona, la cui felice posizione, in un'area ricca d'acqua, permette di guardare con un certo ottimismo anche all'imminente estate: «Per il momento la situazione è tranquilla e non ci sono restrizioni - dice il sindaco Giovanni Barbesino - Lo stato dei pozzi è continuamente monitorato ma non ci sono diminuzioni significative; stiamo comunque facendo una campagna di informazione per un uso attento dell'acqua, invitando i cittadini ad evitare sprechi».

Anche a Castiglione Olona, dove a gestire l'acquedotto è la Castiglione Olona Servizi, al momento non c'è allarme: «L'ultimo rapporto della Cos conferma che non ci sono problemi e che gli investimenti fatti per l'ammodernamento della rete stanno dando i risultati previsti - spiega il sindaco Giuseppe Battaini - l'erogazione dei pozzi è continua e il livello delle falde buono. Con la Cos ci siamo attrezzati anche per affrontare eventuali emergenze, con un bypass sull'acquedotto provinciale di Sogeiva e con l'acquisto di pompe di emergenza. Contemporaneamente, però, si sta facendo un lavoro di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini».

La situazione più critica è sicuramente quella di Venegono Superiore, dove l'Amministrazione cittadina, a fronte di un preoccupante abbassamento delle falde, si sta preparando ad un'erogazione controllata dell'acqua, in modo da garantire il servizio nelle ore di maggior richiesta e consentire nel contempo il riempimento dei bacini. che sta creando preoccupazione negli amministratori cittadini. Da qualche giorno si registrano a tratti difficoltà nell'erogazione dell'acqua in alcune zone del paese (in particolare in quelle alte) o ai piani superiori delle abitazioni, dove l'acqua non arriva perché non c'è pressione sufficiente.

Anche il sindaco di Venegono Inferiore, Pier Luigi Oblatore, segnala un preoccupante abbassamento delle falde: «Le nostre falde effettivamente sono scese parecchio, circa 3 metri: da giovedì saremo costretti ad abbassare la pompa di 6 metri, ma questo non è un problema, perché peschiamo a 60 metri di profondità ma i pozzi arrivano fino a 180 metri». I tre pozzi che danno acqua al paese stanno comunque funzionanando bene e non sono in previsione restrizioni o ordinanze. Anzi, Venegono Inferiore ha ripreso ad erogare circa 5 litri al secondo all'acquedotto di Tradate, erogazione che era stata interrotta nei giorni scorsi «ma - spiega il sindaco - solo per poter soccorrere Lonate Ceppino che aveva avuto un problema alle pompe». Anche a Venegono è in distribuzione un volantino per invitare i cittadini a usare l'acqua con parsimonia.

La situazione del Tradatese, dunque, per il momento non è particolarmente allarmante, ma l'attenzione degli amministratori resta altissima e la collaborazione di tutti i cittadini indispensabile.

DISARMIAMO LA PACE - MILITARIZZAZONE DEL TERRITORIO E DELLE COSCIENZE

Si abbassano le falde: acqua garantita solo nei momenti di punta

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Mentre si avvertono le prime difficoltà dell'acquedotto,
l'Amministrazione si prepara a razionare l'erogazione
per garantire il riempimento dei pozzi
Si abbassano le falde:
acqua garantita solo nei momenti di punta


Venegono Superiore - Piogge scarsissime, nessuna nevicata importante, consumi eccessivi. Un mix ad alto pericolo "siccità" che ha abbassato le falde idriche da cui attinge l'acquedotto di Venegono Superiore e che sta creando preoccupazione negli amministratori cittadini. Da qualche giorno si registrano a tratti difficoltà nell'erogazione dell'acqua in alcune zone del paese (in particolare in quelle alte) o ai piani superiori delle abitazioni, dove l'acqua non arriva perché non c'è pressione sufficiente.

«Non nascondo che siamo preoccupati - dice l'assessore ai Lavori pubblici Giancarlo Poletto - Per ora l'acqua c'è, ma le falde sono basse e dobbiamo preoccuparci già ora di gestire oculatamente le risorse che abbiamo, per non trovarci in difficoltà qualora dovesse perdurare questa situazione di tempo asciutto».

La soluzione che sarà adottata a partire dai prossimi giorni è quella di una razionalizzazione nell'erogazione dell'acqua: «Stiamo preparando un'informativa per tutti i cittadini - dice Poletto - per spiegare che garantiremo l'acqua a tutti, ma solo in alcune fasce orarie, al mattino, nella fascia del mezzogiorno e alla sera. Fuori da questi orari di punta, in cui l'acqua è assolutamente necessaria, chiuderemo l'erogazione per dare modo ai pozzi di riempirsi». Una soluzione che non troverà tutti d'accordo, ma che - spiega l'assessore - è indispensabile per prevenire crisi improvvise.

Intanto si cercano nuove fonti di approvvigionamento: «Stiamo cercando nuovi pozzi, a maggio inizierà una trivellazione in una località dove si incrociano due falde; speriamo dia esito positivo, perché già l'anno scorso si fece un tentativo per trovare un nuovo pozzo, i sondaggi del terreno davano indicazioni positive, ma alla fine l'acqua era poca e il nuovo pozzo non si potè utilizzare».

Aspettando il nuovo pozzo gli amministratori venegonesi lanciano un appello a tutti i cittadini: l'acqua va consumata con criterio, grande attenzione e senso civico. E' necessario evitare ogni spreco e ogni uso non indispensabile di quella che sta diventando una risorsa sempre più scarsa e preziosa.

...TRA I POPOLI DI QUESTA TERRA...

17 aprile , ore 21,00
Olgiate Olona
con padre DANIELE MOSCHETTI

World Social Forum Nairobi 2007 e Korogocho

TESTIMONIAMO LA POSSIBILITÀ
DI UNA RELAZIONA DOLCE
TRA I POPOLI DI QUESTA TERRA

al "CINEMA NUOVO" sarà prietato il documentario
KOROGOCHO VAL BENE UNA MESSA
girato e commentato
da Mario Agostinelli




La rivoluzione dell'Acqua

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La rivoluzione dell'Acqua
fa ripartire la democrazia
dalle comunità
più piccole e lontane

di Marco Bersani

“Vieni ti faccio vedere il trattore del mio papà” mi dice una bambina di nove anni, indicandolo con la mano. Il trattore del suo papà è in piazza, insieme a quelli di molti altri papà, arrivati dai Comuni ribelli di Montecupiolo, Maiolo e Pietrarubbia e giunti in corteo per la convocazione aperta e congiunta dei tre Consigli Comunali in difesa dell’acqua pubblica.

Siamo all’interno della provincia di Pesaro, al confine con quella di Rimini, ed è una splendida giornata di sole. Più di quattrocento persone -su duemila abitanti tutti compresi!- gremiscono la sala e la piazza esterna, dove i clacson dei trattori sottolineeranno l’approvazione ai passaggi più condivisi degli intervenuti. I paesi sono pieni di manifesti -fatti stampare dai Comuni- di sostegno alla campagna di raccolta firme per la legge di iniziativa popolare dell’acqua; il logo è
ovunque ed ogni trattore ha un suo manifesto personalizzato (quella del papà della mia piccola amica dice “Quando privatizzerete anche l’aria?).
I tre Comuni dell’alto pesarese sono ribelli da tempo. Per contrastare la privatizzazione - l’Ato provinciale vorrebbe affidare la gestione ad una società che dovrebbe nascere dalla fusione delle due esistenti, una a totale capitale pubblico, l’altra nel cui capitale sociale è presente la multinazionale bolognese Hera- questi Comuni hanno rifiutato anche l’adesione all’ATO e sono stati commissariati.

Non sembrano preoccuparsene più di tanto. “Siamo i custodi della montagna, dei suoi boschi e della sua acqua” ripetono più volte. “Questa acqua non appartiene neppure a noi, come potrebbe essere data ai privati?”. Applaudono i bambini della scuola elementare che cominciano a impararlo, applaudono gli anziani che lo hanno sempre saputo. “Abbiamo deciso la gestione in economia e quando lo abbiamo detto all’Ato hanno detto che siamo talebani, ma i talebani sono quelli che continuano a volere la privatizzazione dell’acqua” dice il vice-Sindaco di Montecupiolo. Dopo due mandati da Sindaco, alle ultime elezioni non ha potuto ricandidarsi e gli è succeduto il suo storico compagno di lotte.
Che a tavola mi racconta : “Quando ho vinto le elezioni, la prima visita che ho ricevuto è stata quella dei dirigenti bolognesi di Hera. Mi hanno detto che siccome il Sindaco non era più quello precedente, forse si poteva cominciare a ragionare. Allora gli ho presentato il vice-Sindaco. La riunione si è chiusa lì”.

L’assemblea continua. Un anziano dice : “Anche gli animali di montagna hanno bisogno dell’acqua. Non possono mica andare a bere alla diga o dalle bottiglie del supermercato”. Un altro è lapidario “Non devono vergognarsi, devono arcivergognarsi!”.

Non sono più i tempi in cui chi vive sulla montagna non sa cosa succede fuori. Ed eccone un altro : “Ho letto che vorrebbero fare un partito democratico. Ma quando renderanno democratiche le istituzioni?”. E ancora :”Sono venuti quelli dell’Ato, ci hanno detto che la gestione pubblico-privato è efficiente, permette gli investimenti. Gli abbiamo detto che la nostra gestione è efficiente e la tariffa molto bassa.
Hanno insistito. Gli abbiamo detto : se vi diciamo che non abbiamo il problema, perché continuate a cercare di convincerci di averlo?”. La sala applaude. Una comunità intera che fa del riconoscimento dei beni comuni il proprio elemento fondativo. E che se anche sfiora qualche eccesso di localismo, subito si riprende. Come dimostra il fatto che hanno voluto il mio intervento per collegarsi alla campagna nazionale.
Come dichiara il vice-Sindaco di Montecupiolo : “ Nei nostri Comuni ci sono 1070 elettori. A Bersani promettiamo che raccoglieremo 1070 firme per la legge d’iniziativa popolare!”

I Consiglieri Comunali si alzano in piedi e applaudono la gente “Perché riconosciamo che siete più avanti di noi”. Poi arriva l’atto formale della deliberazione. Si approva la difesa dell’acqua, l’inserimento negli statuti comunali dell’acqua come diritto umano, l’adesione alla legge d’iniziativa popolare”.

Riparto per Ancona, dove si terrà la riunione regionale dei Comitati per l’acqua. Penso che un giorno Hera tornerà ad essere tempo imperfetto del verbo essere. Sono contento.