Trovato l'accordo sull'acqua

Trovato l'accordo sull'acqua.
Ora il via libera al ddl Lanzillotta è più vicino



(12-02-2007)

Linda Lanzillotta
Verdi e Rifondazione sono accontentati: la gestione dei servizi idrici in futuro rimarrà in mano pubblica. Una piccola vittoria per la sinistra radicale ma anche un passaggio tattico fondamentale per i riformisti. Cade cosi la precondizione che i due partiti avevano posto per dare il proprio placet al disegno di legge di riforma dei servizi pubblici locali. Fatto, questo, che accelera e semplifica l'iter del ddl Lanzillotta fra commissioni e aule parlamentari.
La moratoria sulle privatizzazioni dei servizi idrici è il risultato principale del vertice interministeriale che si è tenuto ieri mattina a palazzo Chigi, presenti i ministri Lanzillotta, Ferrero, Santagata e Pecoraro Scanio insieme al sottosegretario alla presidenza del consiglio Letta e ai "tecnici" di Di Pietro. Il governo s'è mostrato concorde nel voler sospendere la pratica dell'affidamento a soggetti privati della gestione degli acquedotti, cosa che diversi enti locali hanno peraltro già avviato. Comuni come Palermo, Agrigento o Arezzo e regioni come Lombardia, Toscana e Campania hanno già iniziato tutte le procedure previste dalla legge attuale. E uno dei punti più delicati che i ministri sono chiamati a sciogliere riguarda proprio come evitare che lo stop governativo ledi i diritti acquisiti derivanti dai contratti già firmati dagli enti locali con imprese private. Proprio per questo è stata prevista per la prossima settimana una riunione dei tecnici dei diversi ministeri. In altri termini, loro compito è che i vari Tar regionali non siano subissati dai ricorsi delle amministrazioni locali e delle aziende. Quale sarà il contenitore legislativo della moratoria? Scartata l'ipotesi di inserirla nel codice ambientale e quella di adottare un provvedimento ad hoc, la soluzione più probabile è che venga inscatolata in un emendamento da presentare nel primo pacchetto legislativo utile. Indiscrezioni individuano nel decreto di recepimento delle norme comunitarie il veicolo migliore. Il vertice interministeriale non si è fermato tuttavia alla decisione sulla moratoria. Altra proposta innovativa che è venuta fuori è la creazione di un commissario ad hoc per l'acqua nel Mezzogiorno. Una figura che dovrebbe contribuire a risolvere le inefficienze e gli sprechi tipici degli acquedotti meridionali. Basti pensare che solo quello pugliese perde il 40 per cento dell'acqua trasportata. L'annuncio della moratoria è tuttavia un fatto significativo soprattutto da un punto di vista politico. Così infatti viene meno una delle condizioni necessarie che Verdi e Prc avevano posto per dare il nulla osta al ddl Lanzillotta. «La ripubblicizzazione dell'acqua era una delle precondizioni alla riforma dei servizi pubblici locali - spiega Francesco Manna, responsabile enti locali del Prc -. Venuto meno questo ostacolo possiamo riawiarci su di un percorso comune con le altre forze della maggioranza». Se la decisione presa dal vertice interministeriale rende più vicino il via libera per il ddl Lanzillotta, tuttavia non tutti i nodi sono risolti. Ancora ieri sera il capogruppo di Rifondazione comunista nella commissione Affari istituzionali, Claudio Grassi, ha sottolineato che il testo ancora «non va bene». Per Grassi «la previsione della gestione diretta in economia è insufficiente senza la previsione delle aziende speciali, anche consortili, o della spa in house». Un punto questo che vede una posizione quanto meno diversa, se non proprio contrapposta, di Margherita e Ds. Insomma, prima che ci sia il via libera definitivo c'è ancora lavoro di mediazione politica da fare.
I più contenti per la moratoria sono sicuramente quei movimenti che si sono uniti nel Forum dell'acqua e che stanno portando avanti una raccolta di firme per presentare una proposta di legge d'iniziativa popolare che ripubblicizzi la gestione dei servizi idrici. In poco più di un mese hanno già raccolto più di SOmila firme, soglia minima prevista dalla Costituzione per la presentazione alle camere.