DUE INCONTRI PER PARLARE DI ACQUA?

Fonti
La Settimana
08-06-2007


DUE INCONTRI PER PARLARE DI ACQUA?


L'emergenza idrica non spaventa l'Amministrazione e i cittadini.

NON CI CREDIAMO CHE NON SPAVENTA AI CITTADINI

Per i prossimi giorni sono previsti infatti due incontri.
QUALI? - COME?

fra le parti per approfondire il pungente tema, già preso in esame nelle scorse settimane.
IN CHE MODO? - QUANDO?

tutte le famiglie venegonesi hanno ricevuto una comunicazione scritta, nella quale l'Amministrazione confermava il razionamento giornaliero dell'acqua.
NON TUTTE LE FAMIGLIE L'HANNO RICEVUTE

PETRELLA MORATORIA ACQUA

PETRELLA MORATORIA ACQUA 1/6/07
Alla Camera la moratoria
sui servizi idrici locali


Sull'acqua
la "res publica"
ha battuto
il neocapitalismo

Riccardo Petrella

L'accordo sull'acqua, intervenuto il 30 maggio alla Camera dei Deputati fra le forze politiche del centrosinistra, costituisce un fatto importante. Ricordiamo i tre punti essenziali dell'accordo:
1) la moratoria in materia di affidamenti del servizio idrico integrato, il cui principio era stato già approvato nelle scorse settimane, decade quando entrerà in vigore la nuova legge sull'acqua nell'ambito del nuovo decreto legislativo di revisione del cosiddetto "152" (delega ambientale);
2) il blocco concerne gli affidamenti a società miste e a società private, anche quelli in corso;
3) il Ministero dell'Ambiente presenterà una relazione sullo stato dell'acqua in Italia dopo l'approvazione del nuovo decreto sulla delega ambientale. Unico aspetto potenzialmente critico dell'accordo è la possibilità di continuare ad affidare il servizio idrico integrato a S.p.A. a capitale sociale interamente pubblico. Verosimilmente questo è sato il "prezzo del compromesso" dettato anche da ragioni pratiche obiettive: la grande confusione normativa esistente in materia non permette, nell'avviso dei più (che non condivido), affidamenti ad enti pubblici ed aziende speciali. Un blocco relativo anche alle S.p.A. a capitale interamente pubblico condurrebbe oggi alla paralisi completa della gestione dell'acqua in Italia.
L'accordo del 30 maggio (data da ricordare), ricercato fin dall'impegno preso nel "programma dell'Unione" riguardo l'esclusione dell'acqua dai processi di liberalizzazione e di privatizzazione dei servizi pubblici locali, apre la via alla definizione e messa in opera con rigore di una politica idrica italiana centrata su "un governo pubblico dell'acqua, di tutte le acque".
E' una prima sconfitta del "neocapitalismo municipale delle multiutilities " ed è una sementita forte di tutti coloro che, in Italia in particolare, da destra e dal mondo degli autodefinitisi riformisti, tentano da tempo di legittimare la politica sbandierando una "crisi della politica" per esaltare invece il ruolo dell'economia e del mercato come soggetti più legittimi ed idonei per un governo delle società contemporanee, non solo a livello locale/nazionale.
Questo neocapitalismo, promosso non solo dai governi Berlusconi ma anche dalla maggioranza delle forze del centrosinistra, ha significato la trasformazione del sistema produttivo italiano, a partire dai sistemi locali, tramite la creazione di imprese multiutilities , quotate in Borsa, aperte ai mercati internazionali e fondate sull'alleanza tra capitale pubblico e capitale privato in seno a S.p.A. multiterritoriali. Il tutto in applicazione di tre principi, considerati lo strumento principale per "salvare" i servizi pubblici locali dallo "statalismo" e renderli più efficaci, efficienti ed economici.
1) l'abbandono della pubblicità della gestione ed il suo affidamento ad imprese private conformemente al credo che "il privato è meglio";
2) la copertura dei costi del servizio tramite il prezzo di mercato secondo il principio imposto dalla Banca mondiale del " Full cost recovery principle ";
3) aprire al capitale privato il finanziamento degli investimenti pubblici nelle infrastrutture e nei beni di utilità pubblica.
E così è stato.
Sostenuto, fino a poco tempo fa, anche dal grosso della classe dirigente sindacale, il "neocapitalismo municipale multiutilities " si è imposto in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Vento, Toscana e poi gradualmente nel resto dell'Italia. E l'accordo del 30 maggio è un arresto a tale processo. Il nuovo quadro normativo che emergerà metterà fine a una duplice colonizzazione da parte del neocapitalismo: la colonizzazione dei comuni ad opera della finanza privata; la colonizzazione dell'acqua delle regioni del Mezzogiorno ad opera dei capitali del nord.
L'accordo del 30 maggio, è inoltre uno schiaffo a tutti coloro che stanno tentando di delegittimare la politica perché esso ha confermato che, in democrazia, la forza della politica risiede nel legame stretto tra i cittadini e le istituzioni rappresentative. La prima sconfitta del neocapitalismo municipale è stata possibile proprio in Italia a proposito dell'acqua, perché nel nostro paese si è sviluppato uno dei più forti movimenti in Europa di lotta per l'acqua come bene comune e per il diritto umano all'acqua. Iniziata più di dieci anni or sono, fra gli altri, dal Comitato italiano per il contratto mondiale dell'acqua, la lotta per l'acqua vede oggi impegnati in un largo movimento italiano dell'acqua, migliaia di cittadini in sostegno della legge nazionale sull'acqua di iniziativa popolare. Forti di questa mobilitazione, i rappresentanti di Rifondazione comunista, Verdi e Comunisti italiani, in seno al governo ed alle istituzioni rappresentative, sono riusciti a tener duro e sconfiggere i promotori degli interessi privati, specie finanziari. La res publica ne esce rinforzata. E' un bel giorno di incoraggiamento per il futuro. Tocca ora alle forze progressiste e di sinistra di non perdere il capitale politico così ottenuto e di agire rapidamente in favore di un sempre più stretto coordinamento tra loro. Non è tempo di giocare alle prime donne, da nessuna parte.
*Contratto mondiale dell'acqua


Dal movimento
al Parlamento
Vincere si può!


Walter Mancini

La moratoria, una vittoria netta che rappresenta un passo avanti importante, per la battaglia ancora tutta aperta per la ripubblicizzazione del servizio idrico. Questo è il risultato del lavoro congiunto e sinergico tra partito, movimento e livelli istituzionali che ci dice che ce la possiamo fare solo se movimenti e istituzioni riescono a stabilire una costante e proficua relazione. Le istituzioni da sole non bastano, di fronte ai forti interessi in campo (vedi il caso Cip 6); il movimento da solo non la sfanga.
La vertenza acqua è riuscita ad avviare un circolo virtuoso tra i diversi livelli di intervento politico. E' così per la raccolta delle firme per la legge di iniziativa popolare che vede ancora moltissimi nostri eletti presenti ai banchetti per l'autentica delle firme, è stato così ieri l'altro alla Camera dei Deputati, dove grazie ad un attento e puntuale lavoro parlamentare siamo riusciti a portare a casa un risultato importante, per alcuni versi al di sopra delle nostre aspettative.
Non era scontato, ad esempio, che si stabilisse per legge che la moratoria resti in vigore fino all'approvazione di una nuova legge sul regime idrico, che sarà inserita nei decreti correttivi di modifica del decretone ambientale.
Il testo dell'articolo, inoltre, non solo blocca gli affidamenti alle società private e miste, lasciando la possibilità di affidamenti a società interamente pubbliche, ma interviene anche per gli affidamenti in corso, dando una chance in più alle compagne e ai compagni che in Sicilia hanno visto partire, nonostante la grande mobilitazione, l'iter di assegnazione del servizio idrico tramite gara. Un risultato importante soprattutto se letto insieme all'ottima mediazione strappata sul ddl Lanzilotta sui servizi pubblici locali.
Moratoria sull'acqua e aziende speciali, due risultati sui quali avremmo messo 10 firme ieri. Oggi possiamo dire che li abbiamo incassati grazie all'internità al movimento e alla sua capacità di intervento e di costruzione di massa critica su temi che rappresentano la nuova frontiera dell'accumulazione capitalista.
Non possiamo però abbassare la guardia, il cammino da percorrere verso il riconoscimento dell'acqua come bene comune è ancora lungo.
Dobbiamo continuare la mobilitazione e rilanciare il conflitto perché il passaggio al Senato, visti i rapporti di forza, potrebbe essere a rischio. Continuiamo a raccogliere le firme allargando il nostro campo di intervento su altri fronti a partire dalle concessioni alle multinazionali per l'imbottigliamento una forma subdola ma potentissima di privatizzazione di un diritto inalienabile.

*responsabile Vertenze Territoriali Prc

UNA PRIMA VITTORIA DEI MOVIMENTI : APPROVATA LA MORATORIA SULL’ACQUA

UNA PRIMA VITTORIA DEI MOVIMENTI:
APPROVATA LA MORATORIA SULL’ACQUA


di Marco Bersani
Attac Italia

E’ stato approvato mercoledì scorso alla Camera dei Deputati il provvedimento che istituisce, fino all’approvazione di una nuova legge di riordino della gestione del servizio idrico integrato, una moratoria sui processi di affidamento del servizio a soggetti privati e a società miste pubblico-privato, compresi quelli attualmente in corso.

Un importantissimo provvedimento, che segna una prima vittoria da parte dei movimenti per l’acqua, che ne avevano chiesto l’approvazione sin dalla manifestazione nazionale del 10 marzo scorso a Palermo.

E che segna un primo chiaro “stop” a quanti, nelle Regioni e nei territori, avevano trasversalmente tentato di accelerare i processi di privatizzazione, nel tentativo di far trovare di fronte al fatto compiuto la grande onda della campagna per la ripubblicizzazione dell’acqua, avviata dai movimenti con la raccolta firme per la legge d’iniziativa popolare che sta attraversando ogni angolo del paese.

Dalla Sicilia che a colpi di commissario ha tentato di fermare le lotte delle popolazioni, delegittimando gli stessi enti locali; alla Lombardia che con la nuova legge regionale –impugnata dal Governo, ma resa operativa nei territori- ha istituito l’obbligo della messa a gara del servizio idrico; alla Toscana, dove viaggia a grandi passi la costruzione di un’unica holding regionale; così come in tutte le altre regioni, i liberisti di centrodestra e di centrosinistra hanno cercato di rispondere alla forte consapevolezza sociale e alla diffusa capacità di mobilitazione che i movimenti in questi anni hanno saputo mettere in campo, con le lotte nei territori, la realizzazione del Forum dei Movimenti per l’Acqua e il lancio della legge d’iniziativa popolare.

Ma il mercato si può fermare e la politica può riprendere il suo primato sull’economia : questo dice il provvedimento di moratoria, questo dicono le lotte dei movimenti.

E solo dal riconoscimento dei beni comuni –a partire dall’acqua- come elemento fondativo del contratto sociale può riprendere la costruzione di una democrazia e di una politica dal basso, fuori da quell’orizzonte della solitudine competitiva, cui l’impersonalità del mercato vorrebbe relegare le esistenze di tutte/i noi.

La moratoria sull’acqua è un primo passo, che dà ancor più forza alle ragioni dei movimenti per l’acqua, che in questi mesi hanno riempito il paese con un’enorme esperienza di autoeducazione popolare orientata all’azione, attraverso la campagna per la legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua : abbiamo superato le 300.000 firme e contiamo in quest’ultimo mese di raccoglierne ancora diverse decine di migliaia.

Per riaffermare definitivamente come l’acqua sia un bene comune e un diritto umano universale, un bene finito da tutelare per questa e per le future generazioni. Da sottrarre al mercato e alle leggi della concorrenza e da restituire alla gestione pubblica e partecipativa delle comunità locali.

E’ una battaglia di civiltà, di cui la moratoria di oggi non costituisce che una prima tappa; l’approdo finale dovrà essere l’approvazione della legge d’iniziativa popolare che propugna l’uscita di tutte le SpA, a qualsiasi titolo, dalla gestione del servizio idrico; la costruzione di aziende speciali consortili per la gestione pubblica dello stesso; l’istituzione di forme di partecipazione dei lavoratori e dei cittadini alle scelte fondamentali di tutti gli atti di gestione.

E, visto che si avvicinano i tempi per la presentazione del Dpef (Documento di programmazione economico-finanziaria), ai seguaci presenti nel Governo dell’ideologia delle grandi opere pubbliche, diciamo subito quale sarebbe l’unica grande opera pubblica di cui avrebbe bisogno il Paese : un grande piano di riassetto idrogeologico del territorio e il riammodernamento di tutte le reti idriche e gli acquedotti sul territorio nazionale.

Servono i soldi? Certamente.
Basta toglierli allo sperpero dello scellerato progetto TAV e alle spese militari.
Normali scelte di buon senso.

Per non dover fare la danza della pioggia ad ogni approssimarsi della stagione estiva.
Per non dover dichiarare “il paese è malato”, quando si scopre, alle elezioni, che due terzi dei voti sono evaporati.


APPROVATA LA MORATORIA: UNA PRIMA VITTORIA DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA!!

FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA
CAMPAGNA
"ACQUA PUBBLICA, CI METTO LA FIRMA!"

Ufficio stampa
Sara Symeonides e-mail sara.symeonides@gmail.com
Sara Giorlando e-mail saragiorlando@gmail.com

APPROVATA LA MORATORIA:
UNA PRIMA VITTORIA DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA!!


E' stato approvato oggi alla Camera dei Deputati l'emendamento al Disegno di Legge Bersani contenente il provvedimento di moratoria sui processi di privatizzazione dell'acqua.

L'emendamento prevede che, fino all'approvazione di una nuova normativa, in attuazione dei decreti correttivi del decreto ambientale, relativa alla gestione del servizio idrico integrato , siano sospesi tutti gli affidamenti a soggetti privati, compresi quelli attualmente in corso.

Il Parlamento dunque recepisce quanto da tempo - a partire dalla grande manifestazione nazionale di Palermo del 10 marzo scorso - i movimenti per l'acqua chiedono, attraverso le mobilitazioni territoriali e la campagna nazionale di raccolta firme per una nuova legge d'iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell'acqua.

Con questo provvedimento – che chiediamo sia rapidamente approvato anche dal Senato - vengono sconfitte tutte le accelerazioni verso la privatizzazione dell'acqua che a livello regionale e locale erano state portate avanti dalle lobbies del capitale finanziario , per respingere la campagna in corso per la ripubblicizzazione dell'acqua e per far trovare di fronte al fatto compiuto ogni possibile conquista normativa in direzione dell'acqua bene comune e diritto umano universale.

L'approvazione della moratoria dimostra una volta di più le ragioni del Forum dei Movimenti per l'Acqua che dal gennaio scorso ha iniziato una campagna di raccolta firme – ormai giunta sopra le 300.000 firme - per chiedere che l'intero ciclo dell'acqua sia tolto dal mercato e restituito, come bene comune e risorsa da conservare, allo spazio pubblico e alle comunità locali per una gestione che sia pubblica e partecipativa.

Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Il Forum dei Movimenti per l'Acqua è composto da più di 70 realtà nazionali e oltre 1000 adesioni territoriali impegnati nella raccolta di firme a sostegno delle legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell'acqua
Per info: www.acquabenecomune.org