Acqua - NADiRinforma incontra p. Alex Zanotelli

Fomte



NADiRinforma incontra p. Alex Zanotelli


Il 5 novembre 2008 presso la Casa dei Comboniani a Bologna abbiamo scambiato due chiacchiere con p. Alex Zanotelli partendo dalla spinosa questione “acqua libera di essere privatizzata” in quanto il Parlamento ha votato, il 5 Agosto del 2008 l'articolo 23 bis del decreto legge numero 112 con il quale scatta la privatizzazione dell'acqua. La follia collettiva sapientemente indotta e condotta che nutre un sistema globale completamente staccato dall'essere umano dove ci sta portando? ... e se provassimo a leggere il Vangelo? Un libro scritto più di 2000 anni fa stranamente ed inspiegabilmente attuale ... ascoltiamo p. Alex ... e se ci venisse in mente qualche idea orientata alla salvaguardia di noi stessi e del pianeta ove viviamo ?!

Visita il sito: www.mediconadir.it


data: 13/12/2008 - fonte: NADiRinforma - lunghezza: 56,18 min.

Guarda nel formato RealPlayer - ADSL Guarda nel formato Windows Media Player - ADSL Guarda in formato FLASH Guarda e scarica nel formato DivX Scarica il filmato Listen to MP3 format

Acqua - Turchia, la diga della discordia è anche italiana

Fonte
rivist@

Turchia, la diga della discordia è anche italiana
Cara acqua

di Christian Elia

15/12/2008

Peacereporter

"Tutto è cominciato a Londra, quando ho incontrato gli avvocati del Kurdish Human Rights Project (Khrp), un'associazione che si occupa principalmente di tutela legale dei curdi, in primo luogo presso la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Ho offerto la mia collaborazione, ma loro mi hanno chiesto subito di mettere la mia professionalità a disposizione per la vicenda del coinvolgimento della Unicredit nel finanziamento del progetto per la diga di Ilisu''.

Una questione di diritti. Questo è il racconto di Luca Saltalamacchia, avvocato napoletano, e del suo incontro con la causa curda. "Mi hanno parlato dell'impegno di una serie di associazioni in Italia che si battevano contro la costruzione della diga di Ilisu", racconta Saltalamacchia. "Grazie al mio lavoro di avvocato mi chiedevano di studiare il caso per valutare la possibilità di citare in giudizio la Unicredit che finanzia un progetto che viola i diritti di migliaia di persone, almeno come ulteriore strumento di pressione sull'opinione pubblica". I media ne parlano poco, ma Ilisu è un dramma per migliaia di persone. Fin dai tempi di Ataturk, la Turchia ha in cantiere un mega progetto di dighe che sommergeranno villaggi curdi. Un enorme bacino idrico, che però sconvolgerà la vita delle comunità locali, dell'ecosistema e dei rapporti con i paesi confinanti, che finiranno coinvolti dalle scelte dell'esecutivo di Ankara. Dopo anni, il progetto della diga di Ilisu sembra pronto a essere realizzato, con il contributo di uno dei più noti istituti di credito italiano. Ma proprio in Italia i curdi hanno trovato chi li sostiene nella loro lotta. "Ho preso contatto con attivisti e associazioni che mi hanno fornito il materiale sul quale lavorare - continua l'avvocato napoletano - Dal punto di vista tecnico mi sono interfacciato con attivisti curdi che coordinano la campagna europea contro la diga, compreso un ingegnere. Messe in ordine le idee, a giugno di quest'anno, io e l'avvocato Laura Laureti abbiamo stilato il parere legale che secondo noi permette di fare causa, in Italia, all'Unicredit". Ma come? "E questo è un elemento interessante, perché non ci sono precendenti. E' possibile citare un grande gruppo finanziario che ha sede in Italia per violazione dei diritti umani commessi anche in una paese terzo da cittadini italiani ma nessuno fino ad ora l'ha mai fatto. Sul tema mi sono confrontato con docenti universitari che studiano questa materia. In pratica, il finanziamento è stato concesso dalla Bank of Austria Creditanstalt, austriaca, ma questo istituto è controllato da Unicredit". - Leggi tutto

Synergy - Bugiardi e irresponsabili

Fonte



La risposta del sindaco alle opposizioni che hanno chiesto le sue dimissioni
«Bugiardi e irresponsabili»
Pomo della discordia il progetto Synergy sul quale si è abbattuta la bufera politica
di Vittoria Maria Passera


12 - dicembre - 2008

VENEGONO SUPERIORE - L'opposizione presenta la sfiducia nei confronti del sindaco e il primo cittadino grida all'incoerenza. Il casus belli è i progetto Synergy che, da una decina d'anni, tiene banco scalda gli animi. «Trovo che dietro alla scelta dell'opposizione ci sia una grande incoerenza - chiarisce Mariolina Ciantia -. Hanno voluto la commissione e l'hanno avuta, assoggettandomi in tutte le loro richieste. E ho sempre partecipato; adesso se ne vanno loro». Poi chiarisce come, a suo dire, anche la tempistica non sia stata fra le più azzeccate. «Decidono di andarsene proprio nel momento in cui ci sono l'accordo con Aler e la data di consegna dei lavori fissata per il mese di marzo del prossimo anno. Ogni quindici giorni c'era un aggiornamento e, proprio per questo, persino Bruno Zoccola (Presidente della commissione Synergy eletto nella fila de Il polo per Venegono, seduto fra i banchi dell'opposizione e firmatario delle dimissioni, ndr) ha dovuto ammettere di quanto stessero lavorando alacremente. Presentare la mozione di sfiducia per un'opera che sta per essere consegnata alla collettività è a dir poco da irresponsabili». Alle accuse legate alle modifiche, la Ciantia ribatte con decisione. «E' vero che abbiamo sostituito il ristorante con l'asilo - ammette - ma lo abbiamo fatto in un'ottica di miglioramento pensando alle esigenze della collettività. Sono i firmatari della mozione che hanno fornito solo informazioni in modo bugiardo. Se il progetto fosse stato snaturato non avremmo mai ottenuto i finanziamenti da parte delle Regione che, a quanto mi risulti, non mi pare sia governata da gente di estrema sinistra. Per cui non si trovano in linea neppure con chi li rappresenta al Pirellone?». Fra le accuse addotte da chi ha preso le distanze da Synergy c'è la posizione della costruzione, decentrata rispetto al fulcro venegonese. «Forse non si sono accorti che abbiamo anche dei trasporti - chiarisce il sindaco -. La posizione è ad hoc, è immersa nel verde, in un'area tranquilla e lontana dal chiasso del centro cittadino. Però c'è chi preferisce fare polemica sterile anche su questo». Poi si toglie qualche altro sassolino dalla scarpa. «Mi hanno accusato dicendomi che non avremmo mai ultimato grandi opere, ma abbiamo restituito il municipio riqualificato, le grosse arterie cittadine sono state messe a nuovo, stiamo mettendo mano a rotonde e al sottopasso e tutto ciò è sotto agli occhi di tutti».

Synergy - Chiesta la testa del sindaco

Fonte



Come Cassandra hanno assistito al concretizzarsi delle profezie su Synergy
Chiesta la testa del sindaco
Si dimettono dalla commissione Bruno Zoccola, Francesca Brianza, Massimo Tafi e Franco Bonacci
di Vittoria Maria Passera

5 dicembre 2008

VENEGONO SUPERIORE - Poker di dimissioni dalla commissione Synergy. A non voler dare una «copertura istituzionale alla commissione», come loro stessi precisano, sono il presidente Bruno Zoccola (Il polo per Venegono) Francesca Brianza (Lega nord), Massimo Tafi (Venegono democratica) e Franco Bonacci (indipendente). Ma non è tutto: chiedono anche la testa del sindaco, Mariolina Ciantia, e dell'assessore ai Servizi sociali, Luigia Adamoli. «La commissione voluta dalla minoranza resta senza l'opposizione», taglia corto Tafi mentre appone la firma sulle dimissioni consegnate giovedì pomeriggio in municipio. Il malcontento serpeggiava già da parecchio e i «quattro moschettieri» hanno più volte sguainato le loro spade contro Synergy. Anche se ora si sentono un po' come Cassandra avendo visto verificarsi tutte le loro profezie attorno alla struttura studiata per gli anziani. In questi due mandati Ciantia la struttura localizzata nell'ex colonia elioterapica è sempre stata al centro della polemica, ma qualche goccia di troppo ha fatto traboccare il vaso della sopportazione delle opposizioni. Tant'è che il transfugo Bonacci non si era più riconosciuto nella maggioranza nelle cui fila era stato eletto.

«Siamo sempre stati contrari al Synergy - chiariscono -, abbiamo raccolto oltre un migliaio di firme e abbiamo chiesto un tavolo di incontro per cercare di chiarire almeno i mille dubbi che avevamo a riguardo. Con il passare del tempo abbiamo visto che il progetto è stato persino snaturato rispetto al progetto originale, sono sparite le "case canguro", la fine dei lavori viene, allontanato sempre di più, nessuno applica penali e il tanto decantato costo zero per l'Amministrazione si traduce con una mancanza di introiti di oltre un milione di euro. I 22 alloggi sono diventati 25, la mensa è diventata un nido e il progetto rischia di essere pagato dai venegonesi e usato dagli altri.

Tant'è che è arrivata una diffida dall'utilizzo del termine Synergy». Dati alla mano mostrano come «Il melo» sia sparito dalla gestione, i canoni abitativi abbiano subito modifiche e il principio di assegnazione delle abitazioni non sia ben chiaro. «Non vogliamo più avvallare questo progetto - ribadiscono - soprattutto ora che è stato censurato persino da chi l'ha progettato». Un disappunto durato nove anni e che ora si traduce in una dimissione da parte dell'opposizione che farà vacillare la commissione stessa. Una bufera annunciata che, alle porte delle elezioni di primavera, potrebbe ridefinire i giochi e ridisegnare lo scenario politico.

Ex progetto Sinergy: “Sarà terminato a marzo 2009”

Fonte



Mariolina Ciantia non reputa un problema le dimissioni dei membri
della commissione che vigilava sul progetto: “Idea non stravolta, ma migliorata”

Ex progetto Sinergy:
“Sarà terminato a marzo 2009”

M.S.

Martedi 9 Dicembre 2008

Venegono Superiore - Il progetto ex Sinergy non è stato stravolto, ma migliorato. Lo garantisce il sindaco Maria Ciantia, dopo le polemiche sollevate dall’opposizione che nei giorni scorsi ha presentato in blocco le dimissioni dalla commissione Sinergy, chiedendo inoltre le dimissioni del primo cittadino e dell’assessore competente. “Sono state dette tante falsità sul progetto della struttura per anziani – spiega il sindaco -. Questa decisione della minoranza mi lascia senza reazioni. Non era una commissione nata per lavorare insieme, ma per creare problemi. Era nata male ed ora ha trovato la sua giusta fine”.
Entrando nel merito del progetto, che non si chiama più Sinergy dopo l’uscita del Melo di Gallarate dalla gestione della struttura, la Ciantia rifiuta anche le accuse di stravolgimento del progetto: “Se fosse stato davvero stravolto, la Regione ci avrebbe tolto il finanziamento. La struttura sarà consegnata al Comune nel marzo del 2009, secondo un protocollo firmato da Aler a cui abbiamo assegnato i lavori. E non ci saranno ritardi”.
Il primo cittadino rigetta anche le accuse sul “tradimento” della filosofia della struttura. Secondo l’idea iniziale, infatti, l’idea fondamentale del progetto Sinergy era quella di offrire un canone di affitto agevolato a quelle famiglie che daranno la propria disponibilità a prendersi cura di un anziano. “Questa filosofia è sicuramente rimasta, è una delle idee portanti del progetto – prosegue il sindaco -. È rimasta anche la palestra, l’assistenza, e molto altro. L’unica cosa che è cambiata è che il ristorante, che è stato trasformato in un asilo nido. Ancora di più nella direzione dell’idea di raccogliere più generazioni nella stessa struttura, come anche scegliere di realizzare altri tre appartamenti dedicati alle giovani coppie”.
”Confermo inoltre che tutto il progetto – conclude la Ciantia – non è costato nulla ai venegonesi. Le critiche sono davvero tutte infondate. Anche per la gestione stiamo risolvendo il problema: faremo una regolare gara, chi avrà i requisiti necessari potrà partecipare”.



Il progetto Sinergy è un fallimento. Il sindaco deve dimettersi

Fonte



I quattro componenti della commissione dedicata al progetto innovativo che aveva come obiettivo anche una diversa gestione degli anziani, si sono dimessi dalla carica
“Il progetto Sinergy è un fallimento.
Il sindaco deve dimettersi”


4 Dicembre 2008

Venegono Superiore - “Il progetto Sinergy non esiste più come era stato concepito, per questo rassegniamo le nostre dimissioni”. Sono i componenti della commissione Sinergy, il grande progetto che il Comune di Venegono Superiore, sta realizzando con Aler e che era nato come progetto all’avanguardia, capace di abbinare l’edilizia residenziale a una nuova e innovative gestione degli anziani autosufficienti, tramite l’abbattimento di canoni di affitto per chi si prendeva cura di un anziano. “Questo progetto negli anni è stato stravolto – spiega Bruno Zoccola di Forza Italia, uno dei dimissionari della commissione che hanno ufficializzato la decisione in Municipio giovedì sera -. Doveva essere gestito dal Melo di Gallarate, ma di questi non si è più saputo nulla. Doveva essere maggiormente rivolto all’assistenza agli anziani, ma sono state prese decisioni diverse in cui non è mai stata coinvolta la commissione. Il bando regionale, inoltre, non prevede contributi per la gestione degli anziani. Alla fine sembra essere diventato un progetto da case di semplice edilizia popolare. Senza contare i ritardi di quasi due anni per la consegna della struttura”.
E così, oltre a Zoccola, hanno presentato le dimissioni dalla commissione anche Francesca Brianza (Lega Nord), Massimo Tafi (Venegono Democratica), Franco Bonacci (in maggioranza ma da tempo indipendente). “Questa nostra protesta non si ferma qui – prosegue Zoccola -, tutta la situazione del progetto Sinergy, che nel tempo ha anche cambiato nome, è stata condotta con enorme dilettantismo. Provocando anche un enorme danno alla città. Per questo presenteremo per il prossimo consiglio comunale una mozione in cui chiederemo ufficialmente le dimissioni del sindaco Ciantia e dell’assessore Adamoli”.

Acqua - “Possiamo chiedere il rimborso per la tassa sul depuratore”

Fomte


Basandosi su una sentenza della corte costituzionale,
il gruppo Progetto Vedano propone ai cittadini di compilare
moduli per ottenere il rimborso di oltre 400 euro


“Possiamo chiedere
il rimborso per la tassa sul depuratore”


Vedano Olona -“S’imponeva ai cittadini il pagamento della quota per la depurazione anche se il servizio in questione non era fornito”. Il gruppo consigliare Progetto Vedano si scaglia contro la gestione idrica della città degli ultimi dieci anni, basandosi su una recente sentenza della corte costituzionale che dichiara illegittima la norma che regolamenta il servizio idrico “nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti «anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi»”.
“Ricordiamo che con la legge in questione – spiegano dal gruppo Progetto Vedano -, s’imponeva ai cittadini il pagamento della quota per la depurazione anche se il servizio in questione non era fornito. Come i Vedanesi sanno bene la riscossione, da parte del Comune, è da sempre avvenuta con la bolletta dell’acqua. Il gruppo consigliare Progetto Vedano, avvisa che ciascun utente avrebbe il diritto di richiedere la restituzione delle quote versate negli ultimi otto anni. La tariffa applicata è di circa 0,25 centesimi per metro cubo d’acqua consumata. Ipotizzando che il consumo medio annuale di una famiglia sia di 200 metri cubi, il rimborso ammonterebbe a €.50,00 annuo, che moltiplicati per gli otto anni per i quali si può richiedere il rimborso , ammonterebbe ad un totale di €. 400,00 +Iva 10%”.
“Progetto Vedano, mette a disposizione gratuita di tutti i Vedanesi, il modulo completo per la richiesta del rimborso – chiudono dal Gruppo -. Basta scrivere a info@progettovedano.org , o chiamare i Consiglieri Luciano Battistella e Andrea Vallino per richiedere il modulo.
Potete telefonare a Battistella 335/63.84.227 e Vallino 335/68.74.342”.