Nairobi, l'acqua è bene comune


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Nairobi, l'acqua è bene comune
Al Wsf la parola è a chi difende questa risorsa. Il primo passo: costituire una rete di movimenti africani contro la privatizzazione dell'oro blu

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«Il diritto alla vita non può essere affidato all’interesse delle multinazionali, questo vale anche per la promozione della democrazia e per la salvaguardia della giustizia sociale». È una dichiarazione emersa dai due seminari organizzati dal Comitato Italiano per il Contratto mondiale dell’acqua e dalle altre organizzazioni promotrici dell’AMECE nel pomeriggio di Lunedì 22 gennaio. A Nairobi è stato ripetuto con vigore che il destino dell’Africa in particolare non può dipendere dai proprietari del capitale finanziario mondiale. L’acqua è un tema centrale anche a Nairobi: non a caso quando si pensa che su 1,2 miliardi di persone che ufficialmente non hanno accesso all’acqua potabile più di 400 milioni sono africane.
Nel corso dei seminari, organizzati dal Comitato italiano, sono stati raggiunti alcuni importanti risultati. In primo luogo la costituzione di una rete di movimenti africani contro la privatizzazione e la mercificazione dell’acqua, Rete che parteciperà attivamente, all’Assemblea mondiale degli eletti e dei cittadini per l’acqua di Bruxelles, che si svolgerà dal 18 al 20 marzo. Ma assunzione di impegni politici, di rilevanza strategica, sono stati annunciate anche da parte delle numerose organizzazioni e Ong presenti al Fsm di Nairobi. È stata raccolta la sfida del governo pubblico e democratico dell’acqua a partire dal coinvolgimento e la partecipazione delle comunità locali, attraverso una mobilitazione politica attorno a tre appuntamenti : il 18-20 marzo 2007 a Bruxelles, sede del Parlamento europeo, l’Assemblea Mondiale degli Eletti e dei Cittadini per l’Acqua (Amece) , il 10 dicembre 2008, in occasione del 60° Anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani, si punterà a far dichiarare da una conferenza governativa internazionale, l’accesso all’acqua come diritto umano. Infine nel marzo 2009, data prevista per la realizzazione del V° Forum Mondiale dell’Acqua, si punterà a togliere al Consiglio mondiale dell’acqua, organizzazione privata sotto il controllo delle grandi multinazionale dell’acqua, in particolare francesi, la responsabilità del Forum e la sua legittimità di agire come promotore del dibattito.
Ma i seminari sono stati anche la tribuna per il lancio di due denunce: la prima da parte di Alex Zanotelli rispetto allo scandalo dell’enorme vendita commerciale autorizzata al Forum dell’acqua in bottiglia a prezzi inaccessibili per la stragrande maggioranza dei kenyani, 40 Scellini (0,5 euro) la bottiglia di 50 cl. La seconda da parte di Riccardo Petrella che ha denunciata la presenza inaccettabile, all’interno del Forum Sociale di Nairobi, di uno stand ufficiale della Banca Mondiale.
23 gennaio 2007

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